Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Tassa dei rifiuti, si pagherà a rate in cinque anni
Dopo una lunga trattativa con l’opposizione, via libera in Consiglio comunale Le cartelle a gennaio con un importo stimato sulla base dell’ultima bolletta
Una piccola rivoluzione in materia di rateizzazione dei debiti tributari. Dopo una lunga trattativa con l’opposizione in Consiglio comunale, è arrivato il via libera per il pagamento in cinque anni degli arretrati. Intanto, a proposito della Tari, le cartelle arriveranno a gennaio con un importo stimato sulla base dell’ultima bolletta.
Una piccola rivoluzione in materia di rateizzazione dei debiti tributari, frutto – per una volta – della collaborazione tra maggioranza e opposizioni: le cartelle Tari arriveranno in anticipo rispetto agli anni precedenti (a gennaio) si potrà rateizzare l’importo in cinque anni.
Certo, non è stato facile. E certo, è dovuto passare parecchio tempo. La delibera in questione, all’ordine del giorno del Consiglio comunale da mesi, ha visto finalmente la luce ieri in aula Dalfino, dopo il superamento dello scoglio dei quasi duecento emendamenti presentati dalle minoranze (riuniti ora in un unico sub-emendamento) che ne avrebbero bloccato la discussione. Ma veniamo al dunque: la quadra è stata trovata nel limite dei sessanta mesi.
Originariamente in caso di mancato pagamento di questa o quella tassa comunale, era possibile rateizzare il proprio debito in centoventi rate, vale a dire in dieci anni. Un numero troppo elevato e che, unitamente al richiamo della Corte dei Conti sulla scarsa efficacia di riscossione da parte del Comune, richiedeva una rivisitazione con successivo rimpicciolimento. L’idea iniziale era quella di una rateizzazione a trentasei mesi (tre anni), un intervallo di tempo considerato troppo piccolo dalle opposizioni, soprattutto per chi versa in difficoltà economiche. Quindi la levata di scudi della minoranza che, dopo l’accordo sull’innalzamento delle tranche, ha dato il via libera alle modifiche del regolamento.
Dunque: l’ammontare della singola rata non potrà essere inferiore a cento euro, con la predisposizione di un piano rateale tarato in base all’importo complessivo del tributo da pagare. Fino ai 1500 euro sarà consentita la suddivisione della cifra in un massimo di quindici rate; da 1.500 a 25.000 in trentasei rate e, per gli importi il cui valore superi i 25.000 euro, saranno approvate non più di sessanta rate. In quest’ultimo caso, poi, si renderà necessaria l’acquisizione preventiva di un’idonea garanzia a tutela del credito dell’ente, nelle modalità previste dalla legge. Se il contribuente mancherà nel pagamento della prima rata o, successivamente, di tre rate consecutive, perderà il beneficio della rateizzazione.
Tuttavia, da palazzo di città, fanno sapere che lo schema non è “blindato”: in caso di comprovata difficoltà economica e finanziaria (accertata dagli uffici competenti), potrà essere concesso un piano rateale straordinario, misurato ad hoc sul singolo caso e che non tenga conto dei parametri fissati. Un’altra modifica, poi, riguarderà la possibilità di anticipare, anche prima del via libera al bilancio di previsione (solitamente approvato in ritardo), la predisposizione dell’emissione e l’invio degli inviti
Lo scontro
In aula è stata battaglia con l’opposizione, che ha presentato 200 emendamenti
al pagamento per l’anno di competenza della tassa sui rifiuti. Questo significa che i cittadini riceveranno un importo da pagare “presunto”, stimato sulla base dell’ultima bolletta ricevuta. Solo successivamente si procederà a eventuale conguaglio. La modifica, secondo le previsioni di palazzo di città, consentirà di ricevere gli avvisi con largo anticipo rispetto alla scadenza della rata e, quindi, di provvedere al pagamento senza affanni.