Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Una pioggia di richieste per gli strumenti musicali abbandonati nei magazzini «Doniamoli ai ragazzi»
Rischiavano di andare persi, impolverati e dimenticati. E invece per loro è corsa tra i pretendenti. Qualcuno adesso li chiede per le lezioni ai bambini diversamente abili, altri invece promettono di donarli ai ragazzi a rischio devianza. Per insegnare che con la musica si può essere tutti uguali. Senza differenze di alcun tipo. Arriva una pioggia di richieste per gli undici strumenti musicali (ci sono chitarre, trombe, tastiere e persino un pianoforte) finiti, non si sa come, nel patrimonio del I Municipio di Bari, lasciato in eredità dalle vecchie Circoscrizioni.
Il caso, sollevato ieri dal Corriere del Mezzogiorno, sta appassionando associazioni e band che della musica fanno uno strumento di crescita e di riscatto sociale. «Possono darli a noi, anche in comodato d’uso. Sarebbe un grande dono. Abbiamo in mente di organizzare concerti per una raccolta fondi di autofinanziamento ma non abbiamo strumenti a sufficienza». A parlare è il docente del Conservatorio Piccinni di Bari, Andrea Gargiulo che, ironia del destino, sabato scorso si è presentato sugli schermi Rai di Portobello. Nel programma di Antonella Clerici, il maestro e la sua associazione «Musica in Gioco» hanno lanciato un’inserzione nel mercatino che fu di Enzo Tortora: raccogliere strumenti musicali per permettere agli oltre duemila ragazzi pugliesi, con disabilità o a rischio devianza, di abbattere ogni diversità imparando a suonare. E all’appello hanno risposto in tanti, da Martina Franca come dalla Calabria e dalla lucana Viggiano, sino al cantante Albano Carrisi pronto a fare la sua parte.
«Per noi anche un triangolo andrebbe bene - dice il maestro Gargiulo – perché la nostra missione non è creare musicisti professionisti, ma buoni cittadini». La stessa missione della Bari Jungle Brothers, la band che nei locali Spazio 13 della ex Melo, toglie i ragazzi dalla strada per avviarli alla passione per la musica. «Noi ci siamo. Gli strumenti del Municipio ci farebbero davvero comodo, i ragazzi ne sarebbero felici», dice uno dei componenti del gruppo musicale, Gaetano Occhiofino. «Sarebbe davvero una soluzione perfetta; ne parlerò con i miei consiglieri municipali, certa della loro sensibilità», dice ora la presidente del I Municipio, Micaela Paparella. Insomma, il vero mercatino Portobello forse ora ha sede in via Trevisani.
La proposta Il maestro Gargiulo del Conservatorio di Bari vuole utilizzarli per i giovani disagiati