Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Piovanello: «Adoro Bari e la squadra cresce»
Under in ascesa, il centrocampista si racconta
Dallo scorso 20 aprile è diventato maggiorenne, da molto prima era considerato un talento. Enrico Piovanello è stato uno degli «under» che il Bari ha voluto ingaggiare. Arriva dal Padova, vuole diventare «grande» anche nel calcio e sta stupendo per qualità e personalità.
Enrico Piovanello, Bari è come la prevedeva?
«La sto riscontrando esattamente come me l’aspettavo. Sono molto contento della mia scelta, mi sto trovando benissimo».
Anche in campo? Cornacchini sta provando a spostarlo qualche metro più dietro del solito.
«Giocare anche da mezz’ala è un ulteriore stimolo. È un ruolo che sto imparando. È positivo poter essere schierato in più ruoli, in questo caso esterno offensivo e mezz’ala. Aiuta me come giocatore ed è utile per l’allenatore».
Qual è il consiglio che le dà più spesso Cornacchini?
«Chiaramente mi consiglia di dare sempre il massimo, soprattutto di giocare con tranquillità».
Lei ha 18 anni. I “grandi” cosa le dicono?
«Brienza mi sta dando una grande mano, ogni volta che sbaglio mi spiega come correggere quell’errore e come fare le cose perbene. Ma devo dire che non solo lui, anche altri mi stanno aiutando parecchio. Penso a Di Cesare, Simeri, a Pozzebon».
È da poco maggiorenne, vive solo a Bari? Studia?
«Sì, sono solo e frequento il liceo scientifico sportivo al Di Cagno Abbrescia».
Bari le piace?
«È una città bellissima, con persone fantastiche. In questo periodo sto cercando di prendere la patente e mi piace che in tanti mi diano una mano per farmi ambientare al massimo. E poi il clima è speciale. Al nord ci sarebbero stati cinque gradi in questo periodo».
Cosa preferisce di Bari? «Purtroppo sono stato poche volte in centro, ma via Sparano è bellissima».
Extra campo, come è Enrico Piovanello?
«Amo molto gli altri sport, soprattutto il basket. E poi, come tutti i giovani, mi piace uscire con gli amici».
Il suo calciatore modello? «Senz’altro Messi, ma non dite che mi ispiro a lui. Sarebbe impossibile».
C’era qualcosa che più la preoccupava prima di arrivare in Puglia?
«Era la prima volta che andavo via di casa, e questo un po’ lo temevo. Ma posso dire che non c’è stato alcun problema di ambientamento».
In serie D, secondo molti, i ragazzi giocano solo perché “under”. La disturba questa considerazione?
«Non ci penso minimamente, mi alleno sempre al massimo per dimostrare al mister di essere valido». Meglio l’assist o il gol? «Entrambi. Se proprio devo scegliere, dico il gol».
C’è qualche compagno di squadra con cui ha legato particolarmente?
«Forse con Langella, che ha la mia stessa età e che è molto simile a me caratterialmente. Ma vado d’accordo con tutti». Le piace questo Bari? «Stiamo facendo benissimo. Stiamo migliorando anche sotto il profilo del gioco».