Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Simona addio Il dolore corre fino a Taranto
Una vita spezzata. TARANTO Molti sogni svaniti. Simona Carpignano, la trentenne originaria di Taranto, è rimasta sotto le macerie del palazzo in cui abitava al quinto piano crollato lunedì scorso a Marsiglia. I soccorritori francesi, all’opera da quattro giorni per rimuovere le macerie, ne hanno ritrovato il corpo ieri a metà giornata. Sono stati i genitori, accorsi in Francia martedì, a comunicare la dolorosa notizia a parenti e amici di Taranto. La rete social l’ha poi rapidamente messa in circolo. Simona, trent’anni, laureata in Lingue a Lecce nel 2012 e, il mese scorso, a Marsiglia in Specialité economie sociale et solidaire, era apprezzata ed amata per il dolce carattere e lo slancio verso il prossimo che la faceva impegnare nel mondo del volontariato. L’affettuoso nomignolo “Sorriso”, che lei stessa s’era attribuita, non deve trarre in inganno. Caparbia e volenterosa, possedeva un cervello fuori dal comune grazie al quale stava procedendo lungo il percorso di studio
e di lavoro che s’era prefissata. Un master in Economia sociale aveva sigillato alcune settimane fa la sua voglia di specializzarsi in un settore che le dava soddisfazione. Intanto aveva già lavorato come interprete: parlava francese, arabo e cinese. Da ieri pomeriggio si moltiplicano i messaggi di amici e conoscenti. Rita scrive: «Non ci sono parole, non ci credo ancora», Gabriella le fa eco: «Abbiamo avuto speranza fino alla fine che avresti superato anche questa prova... l’hai superata piccolina... nei nostri cuori. Vola lì in alto come hai sempre fatto con il tuo sorriso».
A Marsiglia, intanto, centocinque abitanti dei due palazzi crollati in rue d’Aubagne sono ospitati in camere d’albergo messe a disposizione dalla municipalità mentre il lavoro dei soccorritori è stato sospeso per tutelare la loro stessa incolumità. Le autorità francesi temono un effetto domino con gli stabili al numero 61 e 69 della stessa via. Una testimonianza toccante è quella di Vanessa le cui parole tratteggiano il ritratto di Simona. È «una ragazza con una gioia di vivere insormontabile. Una ragazza che si pone degli obiettivi, li raggiunge e li supera brillantemente. Indipendente Determinata Plurilaureata. Quando io e mia mamma le abbiamo in passato esclamato Simona ma sei pazza? E’ impossibile. Sapete lei cosa rispondeva con il suo sorrisetto e il suo guardo di sfida? Ragazze, io le cose facili le lascio agli altri. Le cose impossibili sono per me. Ed è proprio vero. Ha raggiunto continua il post - traguardi stimabili. Ha vinto un concorso con un progetto che ha studiato interamente da sola. Un progetto che è la sua speranza, la sua luce per Taranto, la nostra città. Lei è avanti . Lei è tosta. Testarda. È un’illuminata. Dove noi vediamo campi abbandonati a se stessi, lei vede il futuro del suo progetto. La possibilità di dare una dignità e un’alternativa a Taranto. Ha un cuore grandissimo, si è sempre data al volontariato in ogni città in cui ha vissuto. È entrata nel cuore di tutti. È amata da tutti. Noi siamo fieri di lei. Siamo nate e cresciute nella stessa via. Io lei e tanti altri nostri amici. E tu ne hai sempre una Simona. Combini sempre qualcosa. E adesso hai combinato pure questo. Ti voglio bene».
Lo choc
Nessuna ufficialità Sono stati i genitori, volati in Francia martedì, a dare la dolorosa notizia ai parenti
All’estero La ragazza aveva qualità fuori dal comune, parlava tre lingue e faceva anche la volontaria