Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Io, il Salento e i mei ulivi sani»

Il cantante Albano a Cellino San Marco possiede oltre 3.500 alberi «La mia produzione va bene ma temo molto l’infezione della Xylella»

- Antonio Della Rocca

Voce e cuore, salde radici e senso di appartenen­za alla sua terra. Per Albano Carrisi è da sempre un gesto istintivo, naturale quello di abbracciar­e i suoi ulivi e raccoglier­ne il frutto: olio extravergi­ne biologico delle terre di Cellino San Marco, la sua casa, il suo rifugio, il suo mondo.

Albano, quanti alberi d’ulivo possiede?

«Circa 3.500, una parte piantati da mio padre, un’altra parte c’era già quando acquisimmo i terreni. Ho anche degli ulivi secolari che ho trapiantat­o, sono delle piante meraviglio­se, veri e propri pezzi di storia. Speriamo che si possano salvare dalla Xylella fastidiosa, la malattia che sta uccidendo gli ulivi salentini». I suoi alberi sono sani? «Sì, ma Xylella è molto vicina, a poche centinaia di metri di distanza».

È stata una buona annata?

abbiamo avuto un’annata direi perfetta, anche per le condizioni meteorolog­iche giuste. La qualità dell’olio dipende da tante cose, deve piovere nel momento giusto e nella giusta misura, non ci devono essere parassiti. Ci deve essere una combinazio­ne ideale di fattori, ma l’attacco della mosca può essere micidiale».

Quando è iniziata la sua produzione di olio?

«Intorno agli anni Ottanta, anche se non produco una grande quantità. È giusto, però, che ci sia perché l’olio e l’ulivo sono gli elementi della terra che più mi sono vicini, per il semplice fatto che sono nato in un ambiente dove l’olio, ma anche il vino, sono presenti da sempre».

Che tipo di olio produce? «Solo extravergi­ne biologico produzione Albano Carrisi, questa è l’etichetta. Utilizzo le varietà leccino e cellina, quella che dà il nome al mio paese, Cellino San Marco. Abbiamo una produzione di circa 35mila bottiglie destinate al mercato italiano, ma anche a quello internazio­nale. Chi prova il nostro olio lo ama. E non lo dico perché lo faccio io».

Come va gustato l’olio per apprezzarn­e le qualità?

«Giorni fa ero con Mogol a casa mia e la cosa che più mi ha fatto piacere è vedere come lui cerca l’olio di oliva e come lo mangia, accompagna­to con pane semplice o abbrustoli­to, un po’ di sale e basta. Poi lo si utilizza nella cucina, per condire qualunque cosa, ma assaggiarl­o con il pane è un’esperienza fantastica. Quando mangi dell’olio di oliva buono non stai facendo altro che dare un po’ di medicina naturale al tuo corpo. Quest’anno, poi, l’oliva si è presentata più tonda, più turgida, ideale per la produzione dell’olio. Quindi possia«Sì, mo dire davvero di avere avuto un’annata straordina­ria, sia dal punto di vista della qualità, sia da quello della quantità, anche se nel Salento, più in generale, si è prodotto molto meno a causa della Xylella».

Quanto teme questa malattia degli ulivi?

«È un flagello, ma la cosa peggiore è che sembra non esserci una cura. Io credo che gli ulivi siano esseri viventi ognuno con una propria personalit­à. Salvarli vorrebbe dire conservare la nostra stessa identità».

Qualità «Abbiamo avuto un’annata perfetta, la qualità dell’olio dipende da tanti fattori»

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 ??  ?? L’artistaA sinistra il cantante salentino Albano Carrisi, a destra la sua tenuta a Cellino San Marco, nel Brindisino
L’artistaA sinistra il cantante salentino Albano Carrisi, a destra la sua tenuta a Cellino San Marco, nel Brindisino

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