Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Inglesi e spagnoli, rotta su Bari
Non solo food e moda. In arrivo la prima sede italiana della scuola Escape Campus
Una lunga serie di brand spagnoli e inglesi. Bari si scopre più internazionale con l’arrivo di grandi marche legate al food, alla moda e anche alle lingue. È prevista a breve l’apertura della prima serie italiana di “Escape Campus”, prestigiosa scuola d’inglese che si insedierà nel palazzo dove un tempo c’erano Roche Bobois e Gemelli. Tra un mese l’inaugurazione del negozio Bershka in corso Cavour.
Qualche vetrina parlerà ancora una volta spagnolo. Confermando la vocazione per l’abbigliamento low cost iberico. Interi piani invece parleranno inglese. Nel senso più letterale e meno metaforico.
In piazza Umberto, in quello che fu prima il palazzo dell’arredamento targato Roche Bobois e poi della moda Gemelli, arriverà non a caso una scuola di lingua inglese disposta su quattro piani. Si tratta di “Escape Campus” con base nel quartiere Soho di Londra e pronta a mettere piede a Bari per la prima discesa in Italia.
Diventa una stazione di arrivi e partenze internazionali il centro murattiano tra marchi, nuove aperture e spostamenti in questo scacchiere incastonato nel cuore commerciale della città. Movimenti dettati anche dal restyling di via Sparano, la rinata strada dello shopping – ormai al tastore glio del nastro - che richiama l’attenzione di molte firme straniere. E con il Natale e la corsa regalo alle porte, le aperture sembrano temporalmente più vantaggiose.
In questa discesa, soprattutto spagnola, è prevista tra circa in mese l’inaugurazione di Bershka, brand legato al gruppo Zara, e che dopo Shanghai, Tokyo, Mosca e altri negozi in settanta nazioni, metterà le radici con il suo megastore a più vetrine tra corso Cavour, via principe Amedeo e via Melo. Un arrivo che segue quello di Oysho, dell’intimo e dei pigiami e già attivo da tempo su via Sparano, ma ora trasferitosi nei locali occupati prima dal marchio italiano Armani. Sempre sulla principale via dello shopping ci sarà anche la sartoria italiana della romana Dan John e delle sue collezioni uomo. Altri locali invece hanno scelto la strada dei rinnovi: via i vecchi arredi per lasciar spazio ad ambienti più moderni. Ma ad attirare investimenti c’è anche il food e il mondo del caffè. Lo store Nespresso ad esempio aprirà la prossima settimana il suo nuovo punto vendita tra via Sparano e piazza Umberto, spostandosi di soli pochi metri dalla vecchia sede all’incrocio con via Dante.
Altro discorso invece per il Gran Caffè Saicaf di corso Cavour-via Dante, chiuso da diverse settimane – ufficialmente per inventario - ma che fa gola a molti investitori. Secondo alcune indiscrezioni sarebbero almeno tre le proposte giunte sul tavolo dei proprietari, gli imprenditori baresi Lorusso, per la gestione o locazione degli oltre 1500 metri quadri disposti su tre piani e divisibili secondo ogni soluzione commerciale. La proprietà le sta valutando attentamente per far sì che quei locali, collocati in un punto prestigioso e molto appetibile della città (con vista teatro Petruzzelli) non perdano la sua storica vocazione da punto ristoro. Secondo i primi rumors potrebbe ad esempio nascere una boutique-caffè grazie a un’intesa con il marchio Zara. Ma al momento si tratterebbe solo di ipotesi ancora tutte da vagliare. Il centro però apre a nuove frontiere più economy. In via Argiro ne sanno qualcosa i nuovi locali h24 per l’erogazione di bevande e snack (da qualche settimana è attivo quasi all’incrocio con corso Vittorio Emanuele) e quelli per studi dentistici in stile americano (all’incrocio con
In via Sparano
Nella strada dello shopping la sartoria romana Dan John e il nuovo punto Nespresso
piazza Umberto dove aveva sede l’altro negozio Gemelli). «C’è una certa effervescenza commerciale che ci soddisfa, a dimostrazione che i cantieri e il restyling di via Sparano stanno portando crescita e cambiamento – commenta l’assessora comunale allo Sviluppo Economico, Carla Palone -. E la notizia che una scuola londinese abbia scelto Bari come prima città italiana per avviare corsi di lingua inglese dimostra il nostro appeal internazionale».