Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Operazione fuga, primo atto Battendo oggi al San Nicola il Città di Messina i biancorossi possono allungare in classifica Qualche assenza, ma la rosa è ricca e compatta
Ancora una siciliana sulla strada del Bari. Solo che stavolta il teatro della partita contro il Città di Messina, avversario dei biancorossi nel nono turno di campionato, sarà il San Nicola. Non un dettaglio per i tifosi, e tantomeno per Cornacchini, che presumibilmente avranno con sé circa 10 mila sostenitori in un match che potrebbe essere più significativo di quel che sembra. Sono cinque infatti le lunghezze che distanziano il Bari dalla prima delle concorrenti, ovvero la Nocerina. E l’idea, considerando l’impegno dei campani in trasferta contro il Roccella, è quella di allargare il divario. Sarebbe importante per confermare la superiorità finora eloquente di Brienza e compagni. Sarebbe decisiva per guardare con fiducia ancora maggiore al prosieguo del campionato.
Il Bari è reduce dalla vittoria convincente contro l’Acireale. «A livello di condizione la squadra ha raggiunto un bel traguardo – ha detto Cornacchini in conferenza stampa – ma si può e si deve migliorare per mantenere quest’approccio. Il gruppo ha capito la mentalità, però bisogna ricordargliela sempre. È troppo facile dire che a dicembre vinciamo il campionato. La realtà è un’altra». La realtà è che le partite vanno giocate e vinte, con la stessa fame e con l’«ossessione» per i tre punti mostrata domenica scorsa. Altrimenti il rischio è quello di toppare, come successo contro Marsala e Turris.
Vietato allora parlare di assenze e di problemi numerici. Controproducente anche solo pensare a possibili difficoltà che vadano oltre quella del campo. Oggi, al cospetto di un team che nell’ultimo turno ha ottenuto il primo successo stagionale, mancheranno gli squalificati Pozzebon e Mattera, oltre agli infortunati Aloisi e Siaoulys. Cornacchini non dovrebbe modificare, quindi, l’assetto e la composizione della squadra, eccezion fatta per gli appiedati dal giudice sportivo. Si rivedranno dall’inizio Cacioli e Simeri. Su quest’ultimo sono concentrate le attenzioni di molti tifosi. «È un attaccante che vede e sente la porta – prosegue l’allenatore – è dinamico, attacca bene la profondità. All’inizio non era in condizione e in questi casi ci vuole qualcuno che lo dica chiaramente al giocatore. L’ho fatto per il suo bene». Cornacchini non esclude la possibilità di schierare assieme lui e Pozzebon, l’altro bomber di questa fase iniziale di stagione. Ma non è il caso di pensarci per l’odierno turno, stante l’assenza dell’altro «nove».
Va detto che quello della scelta per l’allenatore è un «non problema». «Abbiamo a disposizione una marea di giocatori – dice ancora – e schiero chi vedo meglio». Una strada che la stessa società probabilmente ha voluto, mettendogli a disposizione un gruppo con tante e forti individualità in ogni reparto, dalla difesa all’attacco. «Sono fortunato – conclude Cornacchini – ad allenare il Bari, club molto forte ed esigente. Io ho proprio bisogno di una società tosta e presente perché devo stare sempre sul pezzo. Anche perché tendenzialmente il giocatore, dopo qualche risultato bello, inconsciamente si adagia. Ecco, noi non possiamo permettercelo perché allenare Bari è troppo bello, ma è anche impegnativo». Una responsabilità. Una dolce responsabilità.