Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Meglio il prestito d’onore al medico che si specializza
La realtà è che durante il corso di specializzazione lo specializzando usufruisce di una «borsa ministeriale» e questa termina con il conseguimento del diploma di specializzazione. Nasce il medico in camice grigio. Il vero problema emerge con il conseguimento della specializzazione. Da quel momento il neo specialista non usufruisce più di alcun supporto economico. Comincia il tragico peregrinare alla ricerca di un qualche impegno che gli consenta di mantenere indipendenza economica, in attesa di concorsi ospedalieri o universitari.
In attesa di concretizzare una qualche possibilità, ecco che il neospecialista si impegna, quando possibile, nei turni di guardia presso strutture private o convenzionate col sistema sanitario regionale.
Tutto ciò nella maggior parte dei casi lo allontana dal suo percorso «assistenza-ricerca»che ha caratterizzato il suo iter di studi e non è quasi mai un bene, da un punto di vista per così dire culturale.
Ecco il medico in camice grigio. Quello che appare molto interessante e scientificamente corretto mi sembra la proposta portata avanti durante la mia passata presidenza del Consiglio di corso di laurea di Medicina. Ovvero che la Regione si possa attivare per mettere a disposizione di questi neo-specialisti delle borse di formazione per almeno due anni che consentano agli stessi di continuare nelle strutture universitarie
o ospedaliere qualificate (e in Puglia sono la maggior parte, realizzando quindi finalmente l’ospedale di insegnamento) la propria attività assistenziale e possibilmente anche quella di ricerca traslazionale cosa che fidelizzerebbe sempre di più i giovani specialisti al nostri territorio.
Si dà, così, la possibilità di «guardarsi intorno con serenità». Sarebbe importante utilizzare i fondi europei per la formazione finalizzando l’utilizzo degli stessi a questo progetto. Non mi sembra utile l’ipotesi del prestito d’onore allo studente universitario, paventata nei giorni scorsi dal governatore Michele Emiliano durante il Consiglio regionale. Lo studente in questione, in genere usufruisce, di varie agevolazioni, senza dubbio da perfezionare e che andrebbero aggiornate (anche queste) in maniera più attenta.
Il neo-specialista deve gestire una realtà molto più drammatica e pesante, dato il modo in cui cessano le borse della medesima specializzazione. Ovviamente, fa ogni tipo di riflessione per risolvere il suo problema economico, anche andando fuori regione, impoverendo senza dubbio il nostro territorio, rendendo vani gli sforzi economici che tutta la realtà regionale fa per rendere possibile il raggiungimento della laurea prima e la specializzazione poi. Past president del Consiglio di corso di laurea in Medicina dell’Università di Bari
❞ I motivi Il neo-specialista deve gestire una realtà molto più pesante di uno studente qualsiasi