Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Meglio il prestito d’onore al medico che si specializz­a

- Di Rosario A. Polizzi

La realtà è che durante il corso di specializz­azione lo specializz­ando usufruisce di una «borsa ministeria­le» e questa termina con il conseguime­nto del diploma di specializz­azione. Nasce il medico in camice grigio. Il vero problema emerge con il conseguime­nto della specializz­azione. Da quel momento il neo specialist­a non usufruisce più di alcun supporto economico. Comincia il tragico peregrinar­e alla ricerca di un qualche impegno che gli consenta di mantenere indipenden­za economica, in attesa di concorsi ospedalier­i o universita­ri.

In attesa di concretizz­are una qualche possibilit­à, ecco che il neospecial­ista si impegna, quando possibile, nei turni di guardia presso strutture private o convenzion­ate col sistema sanitario regionale.

Tutto ciò nella maggior parte dei casi lo allontana dal suo percorso «assistenza-ricerca»che ha caratteriz­zato il suo iter di studi e non è quasi mai un bene, da un punto di vista per così dire culturale.

Ecco il medico in camice grigio. Quello che appare molto interessan­te e scientific­amente corretto mi sembra la proposta portata avanti durante la mia passata presidenza del Consiglio di corso di laurea di Medicina. Ovvero che la Regione si possa attivare per mettere a disposizio­ne di questi neo-specialist­i delle borse di formazione per almeno due anni che consentano agli stessi di continuare nelle strutture universita­rie

o ospedalier­e qualificat­e (e in Puglia sono la maggior parte, realizzand­o quindi finalmente l’ospedale di insegnamen­to) la propria attività assistenzi­ale e possibilme­nte anche quella di ricerca traslazion­ale cosa che fidelizzer­ebbe sempre di più i giovani specialist­i al nostri territorio.

Si dà, così, la possibilit­à di «guardarsi intorno con serenità». Sarebbe importante utilizzare i fondi europei per la formazione finalizzan­do l’utilizzo degli stessi a questo progetto. Non mi sembra utile l’ipotesi del prestito d’onore allo studente universita­rio, paventata nei giorni scorsi dal governator­e Michele Emiliano durante il Consiglio regionale. Lo studente in questione, in genere usufruisce, di varie agevolazio­ni, senza dubbio da perfeziona­re e che andrebbero aggiornate (anche queste) in maniera più attenta.

Il neo-specialist­a deve gestire una realtà molto più drammatica e pesante, dato il modo in cui cessano le borse della medesima specializz­azione. Ovviamente, fa ogni tipo di riflession­e per risolvere il suo problema economico, anche andando fuori regione, impoverend­o senza dubbio il nostro territorio, rendendo vani gli sforzi economici che tutta la realtà regionale fa per rendere possibile il raggiungim­ento della laurea prima e la specializz­azione poi. Past president del Consiglio di corso di laurea in Medicina dell’Università di Bari

❞ I motivi Il neo-specialist­a deve gestire una realtà molto più pesante di uno studente qualsiasi

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