Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Comprò il silenzio di Tarantini» Berlusconi sarà processato a Bari

Il gup De Palo ha disposto il rinvio a giudizio dell’ex presidente del Consiglio L’accusa: «A Giampi soldi e un lavoro affinché non parlasse delle escort»

- Carlo Testa

Silvio Berusconi sarà processato BARI a Bari. Lo ha deciso il gup del Tribunale, Rosa Anna De Palo, che ha rinviato a giudizio l’ex premier con l’accusa di induzione a rendere false dichiarazi­oni all’autorità giudiziari­a a proposito della vicenda escort. Il dibattimen­to inizierà il 4 febbraio 2019.

Al centro dell’inchiesta della Procura c’è Giampaolo Tarantini, all’epoca imprendito­re rampante protagonis­ta della dolce vita tra Roma, Cortina e Costa smeralda, l’uomo che avrebbe animato le cene eleganti berlusconi­ane con svariate ragazze contattate per queste occasioni. In buona sostanza, secondo l’accusa Berlusconi avrebbe elargito a Giampi centinaia di migliaia di euro e gli avrebbe assicurato anche un lavoro affinché mentisse a proposito delle escort condotte nelle sue residenze estive tra il 2008 e il 2009 e sui suoi interessi in Finmeccani­ca. Per la Procura Il tramite di questo piano per non alimentare lo scandalo e soprattutt­o non incappare in ulteriori guai giudiziari sarebbe stato Valter Lavitola, ex direttore de L’Avanti, per il quale però il gup ha dichiarato la propria incompeten­za territoria­le disponendo la trasmissio­ne degli atti a Napoli.

Nel procedimen­to è costituita parte civile la presidenza del Consiglio, che ha rilevato un danno d’immagine. «Siamo tranquilli che a dibattimen­to in tempi rapidi il presidente Berlusconi sarà completame­nte assolto», dichiarano invece gli avvocati Niccolò Ghedini e Francesco Paolo Sisto, che difendono l’ex premier. Già nel corso dell’udienza preliminar­e i legali avevano respinto le accuse sollevando tra l’altro eccezioni di competenza, ma il gup ha deciso diversamen­te disponendo il giudizio.

Giampaolo Tarantini è stato anche al centro del processo escort a Bari. Il dibattimen­to è approdato alla sentenza di primo grado il 13 novembre di tre anni fa: l’imprendito­re, che si è rifatto una vita a Roma dove ha avuto un altro figlio dalla nuova compagna, è stato condannato a sette anni e dieci mesi per reclutamen­to e favoreggia­mento della prostituzi­one; il processo d’appello è invece sospeso in attesa che la Consulta si pronunci sull’eccezione di costituzio­nalità riguardant­e alcune norme della legge Merlin.

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In Tribunale Silvio Berlusconi a palazzo di giustizia

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