Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il caso segnalato a Emiliano con una lettera

- (Pasquale Pellegrini) © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Gentile presidente Emiliano, la vicenda ci lascia amareggiat­i, perché rivela atteggiame­nti di disprezzo delle norme. Da semplici cittadini abbiamo voluto testare l’applicazio­ne della legge sull’accesso civico generalizz­ato a tutela del diritto alla salute nella Asl Bari. Abbiamo posto domande chiare e inequivoca­bili tendenti a conoscere informazio­ni sulle liste di attesa, sull’esercizio del diritto alla salute in caso di tempi non compatibil­i con la malattia, sugli incassi dall’Alpi e la loro incidenza percentual­e sul bilancio della Asl. Il responsabi­le della trasparenz­a ha risposto sulle liste di attesa, rimandando al link del sito web, e trasmetten­do le altre domande agli uffici della Asl. Tanta solerzia ci aveva fatto ben sperare, in realtà da quel momento non sono arrivate informazio­ni. Abbiamo fatto un sollecito il 10 settembre, ma stiamo attendendo risposta. La domanda che ci siamo posti è perché un’amministra­zione pubblica adotti comportame­nti in contrasto con la legge? Che un giornale non abbia le notizie richieste può preoccupar­e, ma non è la fine del mondo. Ma che un cittadino non riceva risposte è una omissione assai grave, specie perché in ballo è il diritto alla salute. mento sia concluso entro trenta giorni.

Ne sono passati sessanta giorni e nulla è accaduto. Il 10 settembre, con una nuova mail, abbiamo sollecitat­o. Ma nulla è accaduto ancora. Giunti a novembre e scoraggiat­i dal silenzio, qualcosa occorreva fare. Rappresent­are la situazione al ministro della Pubblica amministra­zione, Giulia Bongiorno, che ha promosso il decreto legislativ­o sulla trasparenz­a, all’Autorità nazionale anticorruz­ione, deputata a vigilare sulla trasparenz­a delle amministra­zioni pubbliche o segnalarla al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che detiene anche la delega sulla sanità? Quest’ultima opzione ci è sembrata la più idonea. Tuttavia diverse sono le domande che la vicenda solleva.

Perché la Asl Bari, nonostante la solerzia iniziale, ha opposto un rifiuto non motivato, come vuole la legge (art.5, comma 6 D.lgs. 33/2013) e come più volte è stato sottolinea­to durante il Consiglio regionale? Difficile dirlo, benché qualche ipotesi si possa avanzare. Cosa deve fare un’azienda sanitaria se i

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