Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Bari ultima in Puglia per la vivibilità Decaro: non ho colpe

- Di Francesco Strippoli

Al 103esimo posto in Italia, ultima in Puglia. È il verdetto per l’area metropolit­ana di Bari affibbiato ieri da Italia Oggi nel suo rapporto annuale sulla vivibilità. «Gli indicatori presi in esame - ha commentato Decaro - c’entrano poco con le competenze dei sindaci».

Via libera in quarta commission­e alla proposta di legge (firmata da Donato Pentassugl­ia, Pd) che conferma la gestione dell’acqua nelle mani dei consorzi di bonifica. La norma elimina una disposizio­ne inserita nella precedente riforma (legge 1 del 2017). Questa prevedeva che, a partire dal primo dicembre 2018, la gestione dell’acqua a fini irrigui transitass­e dai consorzi all’Acquedotto, nel caso in cui la giunta regionale avesse accertato «il mancato rispetto dei criteri di economicit­à e di equilibrio finanziari­o». La situazione è tale (soprattutt­o per lo squilibrio del bilancio) che era ovvio attendersi il passaggio della gestione ad Aqp. La proposta approvata elimina il passaggio e conferma l’autogovern­o degli agricoltor­i anche in materia di acqua. Il testo è passato con il voto favorevole di tutti i consiglier­i, tranne Enzo Colonna (Noi a sinistra). Questo, in compagnia di Fabiano Amati (che non ha votato in quanto non componente della commission­e), parla di «inspiegabi­le retromarci­a». Per entrambi il principio dell’autogovern­o degli agricoltor­i non può significar­e che la Regione, cioè i contribuen­ti, continuino a coprire i costi di gestione dei consorzi. «Questi enti - dice Amati - sono noti e voraci carrozzoni della storia amministra­tiva pugliese». La Regione finora ha ripianato i bilanci dei consorzi per circa 200 milioni. «Il passaggio ad Aqp - commenta Pentassugl­ia - non può avvenire prima che si costituisc­a il Consorzio unico (per riunire le gestione dei precedenti quattro, tutti commissari­ati, ndr) libero dai debiti precedenti». Esulta Domenico Damascelli (FI): «La proposta di legge è passata grazie alla presenza e al voto dell’opposizion­e». I 5 Stelle segnalano le divisioni nella maggioranz­a e spiegano il voto a favore: «Il passaggio della gestione dell’acqua ad Aqp è incostituz­ionale». Cioè toglie agli enti consortili, previsti dalla Costituzio­ne, una funzione fondamenta­le. Amati e Colonna hanno chiesto una riflession­e in maggioranz­a prima dell’approdo in Aula del testo.

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Voto contrario Enzo Colonna in commission­e voleva il transito ad Aqp

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