Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La gestione dell’acqua resta ai consorzi

La difesa del sindaco: «La graduatori­a riguarda la provincia e io non ho poteri»

- di Francesco Strippoli

Via libera in commission­e, alla Regione, alla proposta di legge che conferma la gestione dell’acqua nelle mani dei consorzi di bonifica. La norma elimina una disposizio­ne che prevedeva il transito ad Aqp dei servizi a fini irrigui.

«Lo dico così, con molta semplicità. Se c’è del buono non è merito mio e se c’è del male non è merito mio». Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, commenta con queste parole l’annuale classifica di «Italia Oggi» sulla qualità della vita nelle province italiane. Graduatori­a dalla quale si evince che quella di Bari è ultima tra quelle pugliesi e si piazza nelle retrovie anche della intera lista italiana: è al 103/esimo posto su 110. Perde sette posizioni rispetto all’anno scorso (96).

Dopo Bari si piazzano solo Caserta, Avellino, Palermo, Siracusa, Napoli, Catania e Vibo Valentia. Insomma: fatta eccezione per queste province, ovunque, in tutto il resto d’Italia, si vive meglio che a Bari. Così, almeno dice «Italia Oggi» nella graduatori­a compilata con l’aiuto dell’università La Sapienza di Roma. Ai vertici, nella qualità della vita, le consuete presenze di Bolzano, Trento, Belluno, Siena, Pordenone, Parma.

Se si guarda alla Puglia, la provincia guidata da Antonio Decaro (che è a capo della Città metropolit­ana) si piazza dopo Lecce (posizione numero 79), Brindisi (80), Foggia (87), Taranto (88), Bat (94). Insomma, la provincia barese non è un buon posto per vivere. Una bella botta. «Non sapresi dire - replica Decaro - se è una bella botta. Qui si parla di una provincia intera e non della città di Bari. E per me, che pure sono sindaco metropolit­ano, sarebbe difficile rispondere di tutto quello che si muove nei 41 Comuni della Città metropolit­ana».

Ma non è solo questione di vastità del territorio. «Il punto continua Decaro - è che le materie in base alle quali si è stilata la classifica non rientrano nelle competenze dei sindaci. Si pensi soltanto alla sanità o alla sicurezza». Gli indicatori complessiv­amente presi a riferiment­o sono affari e lavoro, ambiente, criminalit­à, disagio sociale, popolazion­e, servizi finanziari, sistema salute, tempo libero, tenore di vita. «Dall’indagine di Italia Oggi - attacca il consiglier­e comunale Filippo Melchiorre, Fdi - emerge una fotografia di Bari che è desolante». Poi aggiunge, in vista delle prossime Amministra­tive, che «i baresi sapranno reagire, perché non hanno l’anello al naso».

«Melchiorre - dice Decaro non capisce o finge di non capire che la graduatori­a riguarda le province, non la città. Io sono sempre stato attaccato da quando sono sindaco, anche quando il presidente della Provincia (allora non era ancora Città metropolit­ana, ndr) era Francesco Schittulli. La provincia si colloca in posizione lusinghier­a per ambiente, qualità dell’aria, popolazion­e. Ebbene anche questi aspetti, per i quali facciamo un balzo in avanti, non dipendono da me».

Un’altra critica a Emiliano arriva dalla deputata leghista Rita Tateo: «Decaro che accusa il governo attuale per il calo della qualità della vita a Bari è addi- rittura imbarazzan­te. Voglio ricordargl­i che lui e i suoi colleghi del Pd sono stati al governo del Paese fino a qualche mese fa». Qui la replica del sindaco è laconica: «Mai fatto commenti del genere».

L’accusa

Melchiorre (Fdi): «I baresi sapranno reagire a questo stato di desolazion­e»

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