Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il reddito di cittadinanza porta in Puglia 1,6 miliardi
La cifra equivale al bilancio autonomo della Regione
Il reddito di cittadinanza targato 5 Stelle, promesso in campagna elettorale dal vicepremier Luigi Di Maio, è ancora tutto da costruire. Ma ciò che può essere ipotizzata è la platea di persone che potranno accedere alla misura di sostegno al reddito. Svimez ha diffuso un’elaborazione: in Puglia si stima il pagamento del reddito di cittadinanza a 214.600 persone per 1,6 miliardi (in soli 9 mesi del 2019).
Il reddito di cittadinanza targato 5 Stelle, promesso in campagna elettorale dal vicepremier Luigi Di Maio, è ancora tutto da costruire. Ma ciò che può essere ipotizzata è la platea di persone che potranno accedere alla misura di sostegno al reddito. Così, Svimez ha diffuso un’elaborazione con tanto di numeri e diffusione sul territorio. La portata economica della misura? In Puglia si stima il pagamento del reddito di cittadinanza a 214.600 persone. Ovvero un bacino d’«utenza» che va oltre la popolazione dell’intera città di Taranto con costi stimati (per i soli primi nove mesi del 2019) pari a 1,6 miliardi. Si tratta di una cifra parecchio gravosa per le casse pubbliche. Basti pensare che il cosiddetto bilancio autonomo della Regione Puglia (ovvero quello sganciato dalle voci vincolate e dalla sanità) ammonta proprio a 1,6 miliardi.
Per l’analisi Svimez considerano potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza i nuclei familiari con Isee da 0 a 9.000 euro. I dati, inoltre, sono stati calcolati utilizzando le dichiarazioni relative al 2016. «Per l’ampiezza delle famiglie — è scritto nelle note metodologiche — si prendono i dati Istat relativi alle famiglie in povertà assoluta. Alle famiglie con un componente vanno 780 euro, per le famiglie di 2 componenti si parte dal valore medio di 1.092 euro che applica la scala di equivalenza nell’ipotesi semplificatrice che i nuclei siano composti per il 50% da due adulti e per il 50% da un adulto ed un minore».
In Puglia ci sono poco più di 4 milioni di abitanti con una popolazione attiva (tra i 15 e i 64 anni) di 2,2 milioni. Gli occupati, invece, ammontano a 1,3 milioni. Dal punto di vista territoriale è Bari, con 68.100 persone, la provincia che conta più soggetti interessati dall’iniziativa. Seguono le province di Foggia (36.600), Lecce (35.500), Taranto (30.800), Barletta-Andria-Trani (25.200) e Brindisi (18.600). Sono nella soglia dell’Isee nullo 36.000 persone, mentre nella classe fino a 3.000 euro 55.600, in quella fino a 6.000 euro 65.700 e in quella fino a 9.000 euro
Alessandro Ambrosi (Cdc Bari) Questi sono numeri importanti che però non risolvono i problemi
Franco Busto (Uil)
Da dove saranno prese le risorse per aumentare i posti di lavoro?
57.300. «Non posso che essere contento dell’iniziativa — afferma Franco Busto, segretario generale della Uil di Puglia — perché va a sostegno di persone in difficoltà. Tuttavia, è necessario essere chiari per poter fare un’analisi compiuta del reddito di cittadinanza. Il sindacato, come è ovvio, chiede di aumentare i
Le reazioni
Dai sindacati agli operatori economici la misura viene ancora vista con diffidenza
posti di lavoro e in attesa di realizzare tale obiettivo è importante avere un sostegno. Ma mi chiedo: da dove si andranno a prendere le risorse? Non vorrei che a essere penalizzati siano altre tipologie di lavoratori. Aspettiamo le comunicazioni ufficiali».
Anche sul fronte imprenditoriale l’opzione «sussidio» perenne convince poco. Anzi, si ipotizza un effetto controproducente. «Questi — chiarisce Alessandro Ambrosi, vice presidente nazionale di Confcommercio e presidente della Camera di Commercio di Bari — sono numeri importanti che tuttavia non risolvono i problemi. Quando finiranno i soldi, ammesso che ci siano, cosa faremo? Credo che la priorità sia la creazione di occupazione. Quel miliardo e seicento milioni potrebbe essere utilizzato per incentivare la creazione dei posti di lavoro perché la necessità è creare opportunità professionali. La metafora potrebbe essere quella di generare una sorgente. Non serve attingere ai pozzi perché prima o poi si raggiunge il fondo».