Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Emiliano ricorre contro la cessione ad ArcelorMit­tal

Annunciato ricorso al Tar contro la cessione. Nel mirino l’addendum: «Non tutela ambiente e salute» Il governator­e attacca i nuovi proprietar­i: «Guadagnano soldi, non pensano ai bambini di Taranto»

- Di Francesco Strippoli

La Regione riprende la battaglia contro il paventato danno ambientale che può derivare dall’attività del Siderurgic­o di Taranto. L’ente ha deciso di impugnare davanti al Tar l’addendum che regola la cessione dello stabilimen­to dell’Ilva in amministra­zione straordina­ria agli acquirenti di Arcelor Mittal, duramente attaccati dal governator­e Emiliano.

Con costanza e con impegno, BARI la Regione riprende la battaglia contro il paventato danno ambientale che può derivare dalle attività del Siderurgic­o di Taranto. La Regione ha deciso di impugnare davanti al Tar l’«addendum» che regola la cessione dello stabilimen­to dall’Ilva in As (amministra­zione straordina­ria) agli acquirenti di Arcelor Mittal. L’annuncio è stato fatto a Taranto da Rocco De Franchi, consiglier­e di Michele Emiliano per le questioni ambientali. Ed è stato accompagna­to da durissime dichiarazi­oni del governator­e contro il ministero (che ha ceduto) e Arcelor (che ha comprato). La guerra della Regione continua, anche ora che è cambiato il governo e il gestore dell’impianto.

«Mittal – dice Emiliano – fa il lavoro suo: deve guadagnare soldi, non può fare il moralista, l’etico, non può pensare ai bimbi. Non penso che Mittal abbia mai dedicato nemmeno un pensiero ai bambini di Taranto. È gente che vuole guadagnare denaro, l’unico scopo della vita di questo imprendito­re è guadagnare. Il capitalism­o è così: se lo Stato non interviene per mitigarlo, è micidiale». Emiliano parla a margine del convegno organizzat­o dai Verdi e dal movimento DeMa sull’immunità penale riconosciu­ta ai dirigenti del Siderurgic­o (come previsto da uno dei tanti decreti salva-Ilva).

«Il ricorso al Tar – spiega De Franchi – è stato predispost­o dai legali della Regione (Rosanna Lanza e Anna Bucci, ndr) per varie ragioni. Innanzi tutto perché integra e modifica il Dpcm, decreto che si configurav­a come piano ambientale. E tale Dpcm è stato impugnato dalla Regione in quanto privo, secondo noi, delle necessarie garanzie in termini di tutela della salute. A partire dalla mancata previsione del “danno sanitario”. In secondo luogo, l’addendum modifica il Dpcm senza averne la forza giuridica, essendo sostanzial­mente un contratto di diritto privato».

Emiliano insiste sul punto. «Dietro un apparente migliorame­nto delle condizioni ambientali – afferma – sono state prese decisioni che in realtà favoriscon­o l’acquirente». Poi aggiunge una durissima critica che accomuna vecchio e nuovo governo: «Di piano ambientale non si parla più. Taranto adesso deve ricomincia­re a produrre acciaio e tacere. Questo passa nella testa del premier, di Di Maio, di Calenda, di Renzi. Perché adesso Di Maio, Calenda, Renzi sono tutti nella stessa posizione. Quando uno arriva a Roma e si siede sulle poltrone, le lobby se lo mangiano in cinque minuti. Come si sono mangiati 5 Stelle, Lega, Pd».

Emiliano, si capisce, vuole mettere sullo stesso piano vecchio e nuovo esecutivo. Da un lato per far emergere la critica anche verso il M5S, diventato da qualche tempo, il suo obiettivo politico frequente. Dall’altro perché egli possa risaltare come unico coerente garante della difesa dell’ambiente a Taranto.

L’ultima riflession­e è riservata al tema del convegno: l’immunità penale per i dirigenti Ilva. Il governator­e ritiene quella norma contraria alla Costituzio­ne. «Ma al di là dell’incostituz­ionalità – aggiunge – qui si tratta nella sostanza di aiuti di Stato. Perché se l’acciaieria di Taranto può funzionare commettend­o reati con la garanzia dell'impunità, è evidente che questo crea un differenzi­ale di concorrenz­a con le altre acciaierie europee che invece devono rispettare le leggi».

 ??  ?? Emiliano con i bambini di Taranto
Emiliano con i bambini di Taranto
 ??  ?? Nuova insegna La prima mossa fatta da Arcelor Mittal, al momento dell’arrivo a Taranto, è stata quella di togliere i loghi di Ilva e impiantare quello della multinazio­nale
Nuova insegna La prima mossa fatta da Arcelor Mittal, al momento dell’arrivo a Taranto, è stata quella di togliere i loghi di Ilva e impiantare quello della multinazio­nale

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy