Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
No dei tecnici, sì dei politici Scoppia il caso delle rinnovabili
Mercoledì è passata in commissione la proposta di legge che introduce procedure semplificate sulla rigenerazione degli impianti di energia rinnovabile (eolico e fotovoltaico): niente «Via» se si riduce la dimensione degli impianti anche se cresce la potenza. La proposta (firmata dal consigliere Enzo Colonna) è passata con il parere contrario degli uffici del dipartimento ambiente guidati dall’ingegnere Barbara Valenzano. Scoppia la polemica.
Se si parla di energie rinnovabili e scontro politico torna in mente la particolarità pugliese. Claudio Stefanazzi, capo di gabinetto e braccio destro del governatore Michele Emiliano (Pd), figura in società con i fratelli Gioacchino e Gianmauro Dell’Olio. Quest’ultimo è stato eletto senatore nelle fila del M5S e proprio questo contrasto fece scoppiare la polemica qualche giorno prima delle Politiche del 4 marzo. I tre soci nel 2008 dettero vita alla Nextnow srl, che offre consulenza riguardo fusioni e acquisizioni ad aziende e fondi di investimento nel settore delle energie rinnovabili (specialmente nell’eolico e solare). Dell’Olio affermò di non avere la possibilità economica di chiudere la società che è inattiva. A otto mesi dall’elezione la situazione non è cambiata. «Ho appena fatto il bonifico di 2 mila euro in favore delle popolazioni alluvionate – afferma Dell’Olio – e di centro non faccio un post su Facebook per farlo sapere. Per quanto mi riguarda l’attività che io sto facendo come senatore dal punto di vista economico non mi sta creando alcun vantaggio. Avevo un’attività professionale, ora sto lavorando con lo spirito del servizio civile. Non ho ancora la possibilità di chiudere la società. E poi ci sono contratti da definire ancora, poi sarà mia premura farlo». La Nextnow ha ancora partite aperte, ovvero consulenze già effettuate, per cui i soci attendono l’atteso ristoro. In particolare per un’attività alberghiera da rilanciare sulla costa di Catania. Stefanazzi dal 2014 ha lasciato ogni carica amministrativa della società con i Dell’Olio. «Abbiamo lavorato per questa consulenza già fornita – dice – è giusto attenderne la conclusione. Dopo l’attività sarà interrotta».