Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Agguato al boss E per errore due feriti gravi
Sparati 50 colpi di fucile e pistola, vittima il capoclan Michele Russi Gli altri raggiunti per errore dai proiettili
Èdi un morto e due feriti (per errore) gravi il bilancio di un feroce agguato criminale consumatosi nella tarda mattinata di ieri nel negozio di un barbiere a San Severo. I killer hanno esploso cinquanta colpi di pistola e fucile uccidendo il capoclan Michele Russi ma centrando, senza cercarli, anche il genero della vittima e un ragazzo di 27 anni, dipendente del parrucchiere da uomo, raggiunto anch’egli dai proiettili.
Una pioggia di proiettili, FOGGIA almeno cinquanta, quelli sparati dai killer che ieri mattina, a San Severo, hanno ucciso Michele Russi, detto “Lilino Coccione”, di 58 anni, esponente di spicco della criminalità organizzata del centro foggiano. Nell’agguato sono rimasti feriti il genero della vittima, Luigi Guglielmo, di 48 anni e un ragazzo di 27 anni, Gianni Verga, dipendente di un parrucchiere da uomo dove si è consumato il delitto: entrambi non erano nel mirino dei killer, ma sono stati raggiunti dai colpi perché si sono trovati sulla linea di fuoco.
Quindici minuti dopo mezzogiorno Russi e il genero erano vicino alla loro auto, una Fiat Punto, in via Terranova, proprio davanti ad un parrucchiere da uomo quando i killer hanno agito. Almeno due le persone che hanno sparato con fucili e pistola, crivellando l’automobile: i due uomini hanno cercato di rifugiarsi all’interno del barbiere ma sono stati inseguiti dai sicari che hanno continuato a sparare anche nel locale uccidendo la vittima predestinata e ferendo il parente. Alcuni proiettili hanno raggiunto anche il dipendente che si trovava all’interno del locale. Quando sono arrivati i medici del 118 per Russi non c’era più da fare: i feriti sono stati trasportati all’ospedale Masselli Mascia di San Severo. Le condizioni più gravi sono quelle del 27enne, raggiunto dai proiettili in più parti del corpo. Gli agenti di polizia che indagano sul delitto stanno verificando se nella zona ci siano telecamere della videosorveglianza che possano aver registrato qualcosa di utile alle indagini. Michele Russi era molto noto alle forze dell’ordine: personaggio di spicco della criminalità organizzata di San Severo con precedenti legati agli stupefacenti. Il 25 agosto scorso in corso Leone Mucci era stato ucciso il nipote di “Lilino Coccione”, Francesco Paolo Russi di 36 anni. Era a bordo di uno scooter quando è stato affiancato da un killer che ha sparato con una pistola: tre i proiettili che lo hanno raggiunto al torace e all’addome.
Con l’omicidio di ieri salgono a due i delitti consumati a San Severo mentre sono dodici quelli messi a segno nella provincia di Foggia. Un omicidio, quello di ieri, che potrebbe essere legato proprio al traffico degli stupefacenti e ai clan che si fanno la guerra per contendersi il controllo e la gestione della droga. Anche se gli inquirenti non tralasciano altre ipotesi.
Intanto domani mattina alle 10.30 in prefettura a Foggia si svolgerà una riunione straordinaria del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato d’urgenza dal prefetto Massimo Mariani, alla presenza dei vertici delle forze dell’ordine e del sindaco di San Severo, Francesco Miglio, proprio per fare il punto della situazione nel centro foggiano. E il primo cittadino, ha annunciato che chiederà «una risposta dura e tempestiva dello Stato» invitando la cittadinanza a restare unita contro la criminalità.
Un omicidio che riporta alta l’attenzione sul centro foggiano che in passato ha vissuto momenti drammatici sotto l’aspetto della criminalità. Il 5 marzo dello scorso anno tre colpi di pistola furono sparati da un uomo, a bordo di un’automobile, contro due mezzi della polizia.