Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Quando la carota non era arancione
Ecco la storia del famoso tubero
La carota, almeno quella che siamo abituati a consumare è di colore arancione, ma non è stato sempre così. E’ solo nel diciassettesimo secolo che gli agricoltori olandesi selezionarono delle varietà di questo colore per omaggiare la famiglia reale degli Orange. Più indietro nel tempo questa curiosa varietà orticola si presentava del tutto differente da come oggi ce la propone l’industria alimentare. Fino al medioevo presentava una colorazione compresa tra il rosso e il violaceo, come resiste in alcuni biotipi minori quale la carota di Polignano. Nel quindicesimo secolo viene infatti chiamata ‘pastinaca rossa’, per la sua evidente somiglianza di forma con la pastinaca, che è sempre un tubero, ma differente e di forma bianca. Il suo carattere però, rispetto alla carota odierna, non differiva solo nel colore, ma persino nel sapore che era aspro con una nota dolce maggiormente riscontrabile in quelle di più grandi dimensioni. Nel cinquecento ancora si parla di carote vermiglie che si gustavano in insalata dopo essere state lessate o cotte sotto la brace, mentre agli inizi del seicento è già diventa ‘rossa e gialla’. I ricettari e le testimonianze dell’epoca ci raccontano che l’uso della carota veniva preferito per le sue caratteristiche cromatiche, perché era decorativo e a volte tintorio.
LA CAROTA È DIVENTATA ARANCIONE IN OLANDA, IN ONORE DEGLI ORANGE