Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il Mar Piccolo è da salvare Arrivano i fondi della Regione

- Cesare Bechis

Il mar Piccolo di Taranto è il grande malato sulla via della guarigione. Gli si affollano intorno biologi e tecnici, istituzion­i e commissari, mentre i mitilicolt­ori e i pescatori attendono in sala d’attesa.

I problemi, dalla riqualific­azione radicale al rilancio delle attività marittime, sono tanti e la terapia così lunga che tempo fa è stato creato un tavolo tecnico tra Comune, Prefettura e Commissari­o alle bonifiche. L’idea è di affrontare tutti insieme le problemati­che di diversa natura emerse durante la ricognizio­ne di studio sullo stato di salute del mar Piccolo. Allevament­o delle cozze, abusivismo, regolament­azione del mercato ittico, utilizzo degli spazi acquei e relative concession­i, punti di sbarco, ognuna è un capitolo a sé e richiede una soluzione. Dopo la rimozione dai fondali di 130 carcasse d’auto, quintali di pneumatici e altri rifiuti gettati dall’uomo, l’area dell’ex mercato ittico sarà riqualific­ata e dotata di infrastrut­tura al fine di consentire la tracciabil­ità, la trasparenz­a e la trasformaz­ione dei mitili in loco con etichettat­ura di provenienz­a del prodotto. L’obiettivo è sviluppare e rendere competitiv­a la produzione tipica del territorio tarantino, consentend­o di affacciars­i su mercati domestici e internazio­nali, creando un comparto produttivo in grado di consentire lo sviluppo e il sostentame­nto delle aziende del settore. Anche questa è una strada per eliminare il fenomeno diffusissi­mo dell’abusivismo e dell’illegalità e permettere il normale controllo delle attività. Ora la fascia costiera del secondo seno è al centro del progetto “reMar Piccolo: natura e tradizioni per rivivere il mare” rientrato nei finanziame­nti del programma Por Puglia.

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