Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il Mar Piccolo è da salvare Arrivano i fondi della Regione
Il mar Piccolo di Taranto è il grande malato sulla via della guarigione. Gli si affollano intorno biologi e tecnici, istituzioni e commissari, mentre i mitilicoltori e i pescatori attendono in sala d’attesa.
I problemi, dalla riqualificazione radicale al rilancio delle attività marittime, sono tanti e la terapia così lunga che tempo fa è stato creato un tavolo tecnico tra Comune, Prefettura e Commissario alle bonifiche. L’idea è di affrontare tutti insieme le problematiche di diversa natura emerse durante la ricognizione di studio sullo stato di salute del mar Piccolo. Allevamento delle cozze, abusivismo, regolamentazione del mercato ittico, utilizzo degli spazi acquei e relative concessioni, punti di sbarco, ognuna è un capitolo a sé e richiede una soluzione. Dopo la rimozione dai fondali di 130 carcasse d’auto, quintali di pneumatici e altri rifiuti gettati dall’uomo, l’area dell’ex mercato ittico sarà riqualificata e dotata di infrastruttura al fine di consentire la tracciabilità, la trasparenza e la trasformazione dei mitili in loco con etichettatura di provenienza del prodotto. L’obiettivo è sviluppare e rendere competitiva la produzione tipica del territorio tarantino, consentendo di affacciarsi su mercati domestici e internazionali, creando un comparto produttivo in grado di consentire lo sviluppo e il sostentamento delle aziende del settore. Anche questa è una strada per eliminare il fenomeno diffusissimo dell’abusivismo e dell’illegalità e permettere il normale controllo delle attività. Ora la fascia costiera del secondo seno è al centro del progetto “reMar Piccolo: natura e tradizioni per rivivere il mare” rientrato nei finanziamenti del programma Por Puglia.