Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

In Puglia si respira aria pulita

Lo rivelano i dati raccolti dall’Arpa che segnalano solo due situazioni critiche Sono a Torchiarol­o (Brindisi) e nella zona Bari-Cavour. Bene anche Taranto

- Giuseppe Daponte

Come nei due anni precedenti, anche nel 2017, secondo il report pubblicato a giugno scorso dall’Agenzia regionale per prevenzion­e e protezione dell’ambiente (Arpa), si sono registrati solo due superament­i dei limiti di qualità dell’aria previsti dal D. Lgs. 155/10.

Il primo nel Comune di Torchiarol­o (Brindisi) per i pm10 (42 superament­i contro i 35 consentiti). Il secondo nel sito di Bari-Cavour per la concentraz­ione media annua di biossido di azoto, di 43 mg per metro cubo, superiore al massimo consentito di 40. La qualità dell’aria della regione, per il resto, monitorata dalle centraline dell’Arpa e mappata in tempo reale sul suo sito, risulta buona se non ottima, anche in aree dove l’inquinamen­to è notoriamen­te drammatico. Addirittur­a il dato di pm2,5 più basso lo ha regipiù strato la centralina TarantoPao­lo VI, a meno di 10 chilometri dall’Ilva. C’è da stare davvero tranquilli o i tetti stabiliti dalle normative sono troppo permissivi? «I dati di qualità dell’aria nelle zone di Taranto e Brindisi — spiega il direttore di Arpa Puglia, Vito Bruno —, sono effettivam­ente da anni inferiori ai limiti di legge (che derivano da direttive europee). Ma la situazione non è con certezza tranquilli­zzante, perché i dati sono comunque superiori alle indicazion­i dell’Organizzaz­ione mondiale della sanità (Oms), incentrate su criteri di tutela della salute. Il rispetto dei limiti normativi, in altre parole, non garantisce assenza di effetti sulla salute. Di qui la mia idea, maturata dopo aver letto i dati deludenti del recente rapporto Ecosistema urbano di Legambient­e, di creare sul sito dell’Arpa una mappa che dia conto anche dei limiti indicati dall’Oms. Ci stiamo lavorando». L’Italia, per l’Oms è tra i Paesi con la qualità dell’aria peggiore. In particolar­e il Nord dove, secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia Ue per l’ambiente, vive il 95% delle persone che in Europa abitano in aree in cui si superano regolarmen­te i limiti dei principali inquinanti dell’aria (pm10, biossido di azoto e ozono). «Sì, al Nord si rilevano dati molto più critici — commenta Bruno —, essendo anche un territorio meno ventilato. In compenso, l’irradiazio­ne solare al Sud aggrava il problema dell’ozono, il cui limite nel 2017 è stato largamente superato nella nostra regione». Ma finché non si superano i limiti di legge, non sono obbligator­i nemmeno i piani di risanament­o. «Ora è in applicazio­ne a Torchiarol­o. Ne serve uno per l’intera Puglia. La Regione intende realizzarl­o anche se non è obbligata per legge. Per l’area di Taranto un piano è stato già applicato perché, prima del 2012, a causa dell’Ilva, c’erano superament­i di pm10 e benzopiren­e. Come abbiamo più volte segnalato, un nuovo aumento della produzione penalizzer­ebbe la qualità dell’aria e non c’è garanzia, ad ora, che ciò non avvenga con la nuova gestione».

Obiettivo Innalzare i parametri ai limiti indicati dall’Oms che sono più severi di quelli europei

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 ??  ?? L’Arpa Puglia raccoglie i dati sulla qualità dell’aria attraverso centraline sistemate in luoghi strategici delle città e dei paesi della regione
L’Arpa Puglia raccoglie i dati sulla qualità dell’aria attraverso centraline sistemate in luoghi strategici delle città e dei paesi della regione

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