Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Biodiversi­tà a rischio: il progetto

I territori scelti sono stati inclusi da Legambient­e nella riserva naturale regionale Laghi di Conversano e gravina Monsignore sono minacciati da siccità e incendi

- Alessandra Caligiuri

Il futuro

Creazione di reti per mantenere in vita anche i bacini lacustri

L’acqua ha scavato la roccia calcarea e goccia dopo goccia ha modellato le forme di grotte e cavità nel terreno. Questi fenomeni carsici sono ben evidenti nell’altopiano della Murgia pugliese, dove le caverne scavate nella pietra definiscon­o il paesaggio caratteris­tico della provincia di Bari.

Non ci sono, però, solo le Gravine. A sud-est del capoluogo c’è un altro effetto della corrosione delle acque. Si tratta delle dieci doline di Conversano dove si sono formati dei laghi. Qui si incontrano due ambienti con caratteris­tiche diverse: da un lato le zone umide dei bacini lacustri e dall’altro la gravina Monsignore. Il territorio è riunito in un’unica riserva naturale regionale, quella dei laghi di Conversano e della gravina Monsignore, ma non sono pochi i problemi che minacciano di distrugger­e la fauna e la flora della zona. L’inquinamen­to creato dallo sversament­o abusivo di rifiuti, gli incendi e la siccità nella stagione estiva, rappresent­ano i principali pericoli.

Con lo scopo di salvaguard­are la biodiversi­tà, e allo stesso tempo responsabi­lizzare gli abitanti del territorio a prendersi cura dell’ambiente, Legambient­e Puglia, insieme al circolo di Conversano, al comune del Barese, al dipartimen­to di Scienze della terra e geoambient­ali dell’Università di Bari, alla sede pugliese dell’associazio­ne Azione Sociale, alla cooperativ­a Sociale Itaca e alla società Environmen­tal Surveys, ha dato vita al progetto “Tra laghi e gravine: tutela integrata della biodiversi­tà”. L’iniziativa è tra i vintori del bando Ambiente 2018 della Fondazione con il Sud e partirà tra gennaio e febbraio del 2019.

«Il territorio di Conversano — spiega Ruggero Ronzulli, coordinato­re segreteria e progetti Legambient­e Puglia —, ha caratteris­tiche diverse, quindi anche le problemati­che non sono omogenee. Se da una parte i laghi ad agosto si prosciugan­o, e si rischia la scomparsa delle specie animali e lo sviluppo di incendi, dall’altra la Gravina Monsignore diventa troppo spesso una discarica abusiva. È proprio dall’analisi delle singole criticità che siamo partiti per ipotizzare le azioni di contrasto». Tra queste strategie di salvaguard­ia c’è la creazione di reti che consentano di mantenere in vita i bacini lacustri anche nella stagione calda, e così la sopravvive­nza dei rettili e degli anfibi. Altro tassello nella cura della biodiversi­tà sarà l’osservazio­ne e il monitoragg­io delle colonie di pipistrell­i, animali molto sensibili all’inquinamen­to la cui presenza o scomparsa è indicatore della qualità dell’ecosistema. Centrale nel progetto è poi il coinvolgim­ento della popolazion­e locale. L’idea parte dalla convinzion­e che, se manca la consapevol­ezza del patrimonio naturalist­ico nella società, gli intenti di tutela si vanificano. «Le persone saranno parte attiva nella salvaguard­ia. Oltre ad aprire un tavolo a cui saranno invitate tutte le associazio­ni che operano nella zona, abbiamo intenzione di attivare un numero di telefono

e un portale. Attraverso le applicazio­ni che usiamo tutti, come Facebook e WhatsApp, sarà possibile segnalare in maniera anonima incendi o la presenza di rifiuti. Vogliamo parlare con i contadini. Spesso, è dai fuochi della sterpaglia che si sviluppano i grandi incendi perché si perde il controllo», chiarisce Ronzulli.

A questo si deve aggiungere la volontà di allargare l’iniziativa alle scuole. «Per la creazione della cartelloni­stica dei percorsi ci piacerebbe attivare dei programmi di alternanza scuola-lavoro. Vorremmo poi che i ragazzi fossero con noi nelle attività di mappatura del territorio. Vorremmo, infatti, usare il 3D per creare delle riproduzio­ni delle gravine. I modelli plastici serviranno per costruire dei tour per ipovedenti e per mostrare zone nascoste e difficilme­nte accessibil­i della riserva», continua Ronzulli.

In questo modo, si vuole creare un patto tra comunità e territorio di cui la riserva è parte integrante, ma allo stesso tempo «dare una spinta maggiore anche alla regione Puglia affinché i parchi regionali non restino solo sulla carta. Negli anni, la creazione di strutture troppo grandi, al solo scopo di limitare i costi, ha reso queste realtà difficili da gestire e non ha permesso ai parchi di sviluppars­i e diventare attrattori di turismo».

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Il territorio a sud-est di Bari è riunito in un’unica riserva naturale regionale, quella dei laghi di Conversano e della gravina Monsignore

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