Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Ecoscuola, riflettori su edilizia e sicurezza
Secondo il rapporto per il 2018 in Puglia il 62% degli edifici scolastici richiede interventi urgenti La spesa media è di 11.894 euro a manutenzione ordinaria e di oltre 24 mila per la straordinaria
«La scuola è l’ambiente in cui gli studenti trascorrono il maggior numero di ore e l’attenzione alla sua sicurezza è una priorità della nostra regione e dell’intero Paese, cui tutti hanno diritto». A parlare è Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia che commenta così i dati di Ecosistema Scuola 2018, la XIX edizione dell’indagine annuale sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi nei comuni capoluogo di provincia.
Secondo il report di Legambiente, in Puglia il 62% degli edifici scolastici richiede interventi urgenti. Ma nonostante questo, e nonostante il dislivello esistente tra nord e sud relativo alla programmazione e innovazione dei servizi offerti, i comuni pugliesi investono più di altri in interventi di manutenzione, con una spesa media per edificio di 11894 euro per quella ordinaria e di oltre 24 mila euro per quella straordinaria. Dati ben al di sopra della media nazionale, con Bari che spicca al quarto posto nella top 5 dei comuni italiani che hanno speso di più nel 2017 in manutenzione straordinaria con quasi 32 mila euro per ogni singolo edificio scolastico. Scarsi i passi in avanti sul piano delle certificazioni. Se tutcrementando te le scuole hanno porte antipanico ed effettuano regolarmente prove di evacuazione, solo il 25% è in possesso di certificati di agibilità; il 53% di condizioni igienico-sanitarie, il 24% di collaudo statico e il 15% di idoneità statica. Sale la percentuale di edifici con requisiti di accessibilità (89%) e quella con certificazioni di prevenzione incendi (70%).
Per quanto riguarda i servizi come scuolabus, pedibus, biblioteche e altro, i dati non sono proprio positivi, in effetti. Nel 2017, solo il 46% degli edifici in Puglia usufruiva del servizio di linea scolastica, il 15% di scuolabus, il 2% di pedibus, il 39% di attraversamenti pedonali, l’11% gode della presenza di nonni vigili e una esigua percentuale dell’8% ha una biblioteca. A questi dati si affianca un numero elevato di mense scolastiche con il 90% di scuole che privilegiano pasti con prodotti Igp e Dop, mentre l’89% favorisce prodotti bio. Purtroppo, però, la totalità delle mense usa ancora stoviglie monouso, in- purtroppo la produzione della plastica. Volendo tornare ai lati positivi, la Puglia si distingue per l’impiego più alto di risorse rinnovabili e sostenibili.
Sul fronte dei controlli connessi al rischio ambientale indoor e outdoor, nel 2017 solo il 50% dei comuni pugliesi ha svolto monitoraggi sulla presenza di amianto nelle scuole. «Benché i dati pugliesi mostrino un incremento della manutenzione e dell’uso di rinnovabili — conclude Tarantini —, resta la necessità di un programma strutturale di interventi per l’adeguamento delle certificazioni e l’offerta dei servizi,non più rinviabile. Sebbene il 90% delle mense scolastiche serva pasti bio, delude l’utilizzo delle stoviglie monouso e i dati non pervenuti sulla raccolta differenziata. L’obiettivo è mettere a norma le scuole ad ogni livello per garantire la salute e la sicurezza di operatori e studenti».