Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La prima volta dentro il palazzo delle polemiche
Regione Alla scoperta della nuova sede. Fra alta tecnologia e le chiacchierate plafoniere, i segreti dell’edificio
Poco meno di 30 giorni e la nuova sede della Regione Puglia sarà pronta per accogliere il governatore, la giunta, i consiglieri e tutti i dipendenti. Magari potrà ospitare un grande albero di Natale dopo anni di attesa e di polemiche sfociate nella «rissa» sulle cosiddette plafoniere d’oro. Si tratta di un’opera, del valore complessivo di 56 milioni (base d’asta 67 milioni), i cui lavori sono oramai agli sgoccioli.
Poco meno di 30 giorni e la nuova sede della Regione Puglia sarà pronta per accogliere il governatore, la giunta, i consiglieri e tutti i dipendenti. Magari potrà ospitare un grande albero di Natale dopo anni di attesa e di polemiche sfociate nella «rissa» sulle cosiddette plafoniere d’oro.
Si tratta di un’opera, del valore complessivo di 56 milioni (base d’asta 67 milioni), i cui lavori sono oramai agli sgoccioli. Dopo mesi di camion, martelli pneumatici e calcestruzzo restano da ultimare i ritocchi. «Già dalla metà dicembre — afferma Mario Loizzo, presidente del Consiglio regionale — avvieremo il trasloco e ciò consentirà all’ente di eliminare affitti per 1,8 milioni all’anno. Inoltre, l’opera è veramente bella e soprattutto determinerà un altro risparmio: l’abbattimento delle spese energetiche annuali fino a 1,5 milioni. Finita l’epoca delle polemiche pensiamo ai fatti».
La sede, costruita dall’impresa Guastamacchia di Ruvo di Puglia (ha già realizzato l’aeroporto di Bari e l’ospedale di Matera), è un concentrato di tecnologia che sviluppa al massimo il concetto delle vetrate e degli spazi luminosi. Tra due corpi di fabbrica, infatti, è stato allestito l’ingresso con l’ampio foyer da cui partono i due ascensori che conducono alla sala del Consiglio. Il tutto con la creazione di una struttura completamente in acciaio (assi della lunghezza di 50 metri montati con una maxi-gru da 500 tonnellate) e vetro. Quest’ultima è stata realizzata con la metodologia Bim (“Building Information Modeling”). Ovvero: dopo il disegno e le verifiche strutturali un software ha generato i file per modellare e tagliare meccanicamente ogni singolo pezzo d’acciaio. Poi si è passati all’assemblaggio sul posto. Ma è il «tetto» il pezzo forte dell’immobile di via Gentile. È stato realizzato con cuscini di Etfe (“Etilene Tetrafluoroetilene”), un materiale trasparente, resistente agli agenti atmosferici e leggero. In sostanza, è una copertura tenuta in pressione grazie a un impianto ad area compressa che ne regola il volume. L’ha messa in opera l’impresa tedesca Taiyo Europe (la stessa della famosa copertura dello stadio dell’Atletico Madrid). Al di sotto dei «cuscini» trasparenti c’è la sala consiliare: ha la forma di una conchiglia con copertura di alluminio e interni in legno di faggio. «Abbiamo lavorato intensamente — chiarisce Gioacchino Guastamacchia, amministratore unico — realizzando anche le opere di urbanizzazione che non erano state completate dal precedente appalto. Crediamo di aver contribuito a realizzare un immobile importante per il territorio che ha soluzioni tecnologiche all’avanguardia». Il riferimento è all’impianto di energia rinnovabile per il riscaldamento e il condizionamento dei locali (già utilizzato alla Camera di Commercio di Bari e al palazzo di giustizia di via Crispi). Funziona con l’utilizzo dell’acqua del mare che innesca una pompa di calore. Niente gas, ma un meccanismo che per ogni chilowatt di energia spesa ne genera cinque.
L’edificio sviluppa 166 mila metri cubi e per la sua realizzazione hanno lavorato giornalmente 150 tra operai diretti e appalto. «L’isolamento termico e la sicurezza — conclude Pasquale Guastamacchia,
Riscaldamento e climatizzazione
C’è un impianto di energia rinnovabile che funziona con l’utilizzo dell’acqua del mare: innesca una pompa di calore. Niente gas ma un meccanismo che per ogni chilowatt di energia spesa è in grado di generarne cinque. Tutto ecosostenibile
Mario Loizzo «Finalmente, già da gennaio si potranno risparmiare 1,8 milioni all’anno di affitti»
direttore tecnico dell’azienda di Ruvo di Puglia — sono al centro delle soluzioni tecniche scelte nel progetto. Le vetrate sono tutte dotate di tecnologia “pyrostop” Pilkington: più lastre resistenti alle alte temperature per periodi prolungati. Anche sul tema della dispersione termica le facciate esterne dell’edificio sono attrezzate con schermature solari in vetro a fissaggio puntuale, la cosiddetta spider glass».