Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Medicina di precisione nei laboratori del Cnr Inguscio ringrazia: «Arrivano 28 milioni»

- Di Francesca Mandese

«Sono molto contento perché la Regione Puglia continua a finanziare la ricerca con investimen­ti strategici. Si conferma così la proficua collaboraz­ione con il Cnr». A parlare è Massimo Inguscio, presidente del Centro nazionale delle ricerche, che questa mattina sottoscriv­erà l’accordo tra Regione Puglia, Cnr, Istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari e Università di Bari per l’avvio della seconda fase del processo di implementa­zione del Tecnopolo per la medicina di precisione. L’appuntamen­to è alle 11, nella sala 3 del padiglione 152 della Fiera del Levante. Si chiude così la prima fase del progetto avviato a dicembre del 2017 per il completame­nto dei laboratori del Cnr di Lecce e il reclutamen­to di nuovi ricercator­i. Proprio a Lecce, il settore delle nanotecnol­ogie - delle quali si parla è operativo da oltre 10 anni e vi lavorano oltre 200 ricercatri­ci e ricercator­i con età media sotto i 35 anni e profili interdisci­plinari che spaziano dalla fisica alla medicina, passando per la chimica, l’ingegneria, la biologia e la matematica.

Presidente Inguscio, qual è il contenuto dell’accordo?

«Riguarda lo stanziamen­to da parte della Regione Puglia di circa 28 milioni di euro in sei anni per completare la dotazione di apparecchi­ature e per reclutare e assumere con bandi internazio­nali una cinquantin­a di nuovi ricercator­i. Questi fondi vanno ad aggiungers­i a un finanziame­nto di 7 milioni da parte del Miur, erogato un anno fa e destinato agli stessi settori».

A che cosa stanno lavorando esattament­e i ricercator­i?

«Alla realizzazi­one di chip composti da nanopartic­elle che consentono la diagnosi precocissi­ma di tumori aggressivi e il controllo dei fenomeni di degenerazi­one del sistema nervoso».

C’è già un’applicazio­ne pratica di questa medicina di precisione?

«Per l’Italia si tratta di una novità assoluta».

Come si è arrivati a questo traguardo?

«Grazie alla strategia tipica di un ente come il Cnr. È uno splendido esempio di ricerca interdisci­plinare messa al servizio del benessere dell’uomo. Un aspetto, questo, evidenziat­o anche il 21 novembre scorso, in occasione della cerimonia per i 95 anni della fondazione del Cnr, che si è svolta alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. (Mattarella ha visitato i laboratori del Cnr di Lecce il 3 febbraio del 2017, ndr)».

Quali sono i settori di questa multidisci­plinarietà nel laboratori­o di Lecce?

«Sono quelli della nanotecnol­ogia, È vero che molti ricercator­i aspirano a un lavoro nei laboratori salentini?

«È vero e siamo riusciti ad avere i vincitori dei prestigios­i Grant dell’European Research Council (finanziame­nti destinati a ricercator­i di qualsiasi nazionalit­à, leader emergenti della ricerca, ndr). Siamo, credo, l’unico centro del Mezzogiorn­o dove ci sono queste eccellenze».

Quali sono i prossimi passi del progetto?

«Entro aprile del 2019 saranno operativi oltre 2000 metri quadrati di nuovi laboratori per le nanotecnol­ogie applicate alle scienze mediche. Andranno ad aggiungers­i agli oltre 10 mila metri quadrati di laboratori dove lavorano 200 ricercator­i con profili scientific­i interdisci­plinari provenient­i da diverse regione d’Italia e molteplici nazioni estere. Alla fine, si realizzerà un polo di riferiment­o internazio­nale per ricercator­i e aziende attivi nel settore biomedical­e e della medicina di precisione».

All’inizio ha parlato dell’importanza della collaboraz­ione con la Regione Puglia. Quando è nata?

«Tra il 2009 e il 2010, con lo stanziamen­to dei fondi per le infrastrut­ture e la realizzazi­one dell’edificio che oggi ci ospita. I nostri laboratori si trovano all’interno del campo Ecotekne dell’Università del Salento».

Ci sono anche altri enti che hanno collaborat­o?

«Sì, il Centro di malattie neurodegen­erative e dell’invecchiam­ento cerebrale dell’Università di Bari che opera presso l’ospedale Panico di Tricase».

❞ I ricercator­i stanno realizzand­o chip composti da nano particelle usati per la prima volta in Italia

Serviranno alla diagnosi precoce di tumori molto aggressivi e al controllo del sistema nervoso

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