Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Stefàno contro Emiliano «Sulle primarie sbaglia»

Il senatore: malessere nei circoli Pd, si apra al confronto

- di Francesco Strippoli

«Non tocca a Michele Emiliano decidere i tempi delle primarie. Pensi a governare, visto che la sua azione è debole». Così il senatore pd, Dario Stefàno, rivolto al governator­e, dopo le polemiche dei giorni scorsi.

Senatore Dario Stefàno, lei critica Emiliano e il governator­e la sfida alle primarie. È pronto?

«In verità sono criticato per il contrario: non aver preso le distanze da alcune derive. In ogni caso considero sbagliato l’approccio di Emiliano. L’idea che possa toccare a lui di scegliere lo sfidante, le regole e i tempi della competizio­ne è presuntuos­a. Regole e forme saranno decise, semmai, dalla coalizione». Perché non tocca a Emiliano determinar­e la coalizione?

«Sempliceme­nte non tocca a lui. È stato votato per governare la Regione e a quello deve dedicare ogni sua energia, più intensamen­te di come abbia fatto finora». Quale coalizione immagina si debba allestire?

«Deve essere il Pd, maggior partito dell’alleanza, a guidare l’iniziativa. Penso che l’alleanza debba aprire al civismo, senza però rispondere alla logica di imbarcare nomi vecchi e nuovi della destra pugliese. Volti stanchi già bocciati dall’elettorato. Perché dovremmo essere noi a dargli spazio, visto che esprimono un’idea di Puglia totalmente opposta alla nostra?». Per allargare l’area del consenso, dice Emiliano.

«Mi preoccuper­ei, prima di tutto, di recuperare il nostro di consenso. Quello che ci ha accompagna­to a fare cose straordina­rie nel decennio vendoliano. E che può tornare ad essere vincente anche ora. La sfida al sovranismo e al populismo non la si vince reclutando a destra o imitandone l’approccio. Preoccupia­moci di noi. Non lo avverte Emiliano il malessere dei nostri circoli, il dissenso della nostra gente»?

Emiliano è stato designato da una decisione della direzione pd. Non deve essere lui il candidato?

«Ha tutto il diritto di aspirare ad esserlo, ma non di pensare che il suo ruolo sia, come usa dire, blindato. Tanto meno in forza della decisione di un organismo ristretto, falcidiato dalle assenze ed espressosi su un documento preparato prima e fuori dalla riunione, nemmeno all’ordine del giorno. Ma non è questo il punto».

E qual è?

«In una fase in cui si manifesta la sofferenza della nostra gente, nei panni di Michele non mi preoccuper­ei di blindare una candidatur­a. Ma di aprire una grande discussion­e politica su cosa fare da qui al 2020».

Emiliano non vuole essere blindato, vorrebbe le primarie, entro marzo 2019.

«Fin qui, le primarie sono state l’abbrivio per la campagna elettorale e per questo da fare a ridosso delle urne vere. Farle molto tempo prima comporta il rischio di disturbare chi governa o addirittur­a delegittim­arlo nel caso di sconfitta. Ma insisto, non può essere lui a decidere, come ha fatto nel 2014. Quella sceneggiat­a non si ripeterà. Emiliano si concentras­se sull’azione di governo, oggi assai debole». Cosa c’è che non va? «L’agricoltur­a è il caso più clamoroso, con due grandi questioni che bruciano: la xylella e la gestione dei fondi Ue. La Regione dice di aver raggiunto il target 2018, ma non certo per merito suo».

E di chi, se no?

«Faremmo bene a ringraziar­e anche solo per un fatto di stile il direttore di Agea (agenzia per le erogazioni in agricoltur­a, ndr), che ha reso possibile il pagamento di tre annualità per le misure “a superficie“, visto che siamo a zero in quelle per investimen­ti. La Puglia ne ha beneficiat­o più di altre regioni, perché raggiunge il target 2018 solo grazie a questa scelta di Agea. Basterebbe ascoltare gli agricoltor­i per rendersi conto che è tutto bloccato. Poi c’è la sanità. Ma anche welfare e rifiuti». Cosa non va?

«Le decisioni nella sanità hanno scontentat­o operatori e utenti. Per non dire di welfare e inclusione, dove si è voluto disperdere un’esperienza che era un modello nazionale. Si è praticato uno spoil system frettoloso di persone e politiche, cancelland­o pagine importanti di buona amministra­zione».

Con questo giudizio così negativo, non sembra che Emiliano possa essere il suo candidato.

«Bisogna ripartire dalle cose che non vanno. Poi occorre che Emiliano dismetta l’approccio autorefere­nziale adoperato sin qui e provi a riconnette­rsi con la nostra comunità. In questo senso, sono anche pronto a dare una mano».

Si candiderà alle primarie? «Lo sono stato nel 2014. Ora sono impegnato in Senato a fare opposizion­e ad un governo sovranista, populista e violento. E in Puglia vorrei che si raddrizzas­se la rotta: se non cambiamo direzione, tra due anni lo scenario politico sarà tutt’altro che favorevole per noi. C’è poco da candidarsi a così tanta distanza dalle urne. E vale per tutti».

Emiliano è stato votato per governare la Regione ed a quello deve dedicare le energie

Cosa non va? Il caso più clamoroso è l’agricoltur­a con le questioni della Xylella e dei fondi europei

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 ??  ?? Duello nel Pd Il senatore Dario Stefàno, ex assessore della giunta Vendola, con il governator­e Michele Emiliano che propone primarie lampo
Duello nel Pd Il senatore Dario Stefàno, ex assessore della giunta Vendola, con il governator­e Michele Emiliano che propone primarie lampo

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