Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il sì dell’Unesco che riconosce la nostra identità
Imuretti a secco patrimonio dell’umanità. La dichiarazione è dell’Unesco che rilancia il compito di salvare un’arte in passato diffusa nell’area del Mediterraneo. L’Italia, con Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera, ha presentato la sua candidatura per il riconoscimento.
E, una chance importante, in questa battaglia può svolgerlo la Puglia, terra di muretti a secco, essenzialmente nel Salento e nella Valle d’Itria, ma anche in altre aree della regione.
In Puglia i muretti a secco rappresentano un tratto distintivo dell’identità regionale ed esprimono l’amore e l’attaccamento alla terra, e ciò che rappresenta l’agricoltura per una regione che, nonostante i tanti problemi, fa di quel settore un punto strategico del suo modello di sviluppo. Dalla Capitanata al Salento sono la testimonianza della fatica dell’uomo, della sua incessante capacità di controllare le avversità. Perché i muretti nascono per dividere gli appezzamenti, ma anche per frenare la natura matrigna. Esprimono, altresì, il talento degli agricoltori, per la capacità di dare vita alla pietra, con passione e tecnica, che si è tramandata per generazioni. Una sapienza che si va disperdendo. In Puglia le campagne presentano l’armonica ma funzionale efficienza dei muretti, che sono parte integrante dell’anima loci della regione. Come i trulli, le grotte, le bellezze disseminate in ogni angolo. Ma in passato, qualcosa si è cio tra passato e presente è possibile un uso più razionale dell’agricoltura, senza mortificare il valore della memoria.
La Regione Puglia, con alcune misure, sta rilanciando l’arte dei muretti a secco, in modo da riprendere e tramandare una vecchia tradizione dell’agricoltura regionale. Questa opportunità non va persa, perché ottenere questo riconoscimento renderebbe sempre più spendibile il marchio-Puglia nella competizione internazionale del turismo. Non a caso, i Paesi che hanno presentato la loro candidatura, tranne la Svizzera, hanno il cuore nel Mediterraneo. Mare di incroci e di contaminazioni. Che attira milioni di turisti.
Questo spiraglio apre un’altra pagina, quindi, con l’auspicio che le parole di felicitazioni espresse dal presidente Michele Emiliano trovino conforto con un impegno maggiore per valorizzare e rilanciare un’arte povera, ma ricca di storia.