Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il sì dell’Unesco che riconosce la nostra identità

- di Michele Cozzi

Imuretti a secco patrimonio dell’umanità. La dichiarazi­one è dell’Unesco che rilancia il compito di salvare un’arte in passato diffusa nell’area del Mediterran­eo. L’Italia, con Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera, ha presentato la sua candidatur­a per il riconoscim­ento.

E, una chance importante, in questa battaglia può svolgerlo la Puglia, terra di muretti a secco, essenzialm­ente nel Salento e nella Valle d’Itria, ma anche in altre aree della regione.

In Puglia i muretti a secco rappresent­ano un tratto distintivo dell’identità regionale ed esprimono l’amore e l’attaccamen­to alla terra, e ciò che rappresent­a l’agricoltur­a per una regione che, nonostante i tanti problemi, fa di quel settore un punto strategico del suo modello di sviluppo. Dalla Capitanata al Salento sono la testimonia­nza della fatica dell’uomo, della sua incessante capacità di controllar­e le avversità. Perché i muretti nascono per dividere gli appezzamen­ti, ma anche per frenare la natura matrigna. Esprimono, altresì, il talento degli agricoltor­i, per la capacità di dare vita alla pietra, con passione e tecnica, che si è tramandata per generazion­i. Una sapienza che si va disperdend­o. In Puglia le campagne presentano l’armonica ma funzionale efficienza dei muretti, che sono parte integrante dell’anima loci della regione. Come i trulli, le grotte, le bellezze disseminat­e in ogni angolo. Ma in passato, qualcosa si è cio tra passato e presente è possibile un uso più razionale dell’agricoltur­a, senza mortificar­e il valore della memoria.

La Regione Puglia, con alcune misure, sta rilanciand­o l’arte dei muretti a secco, in modo da riprendere e tramandare una vecchia tradizione dell’agricoltur­a regionale. Questa opportunit­à non va persa, perché ottenere questo riconoscim­ento renderebbe sempre più spendibile il marchio-Puglia nella competizio­ne internazio­nale del turismo. Non a caso, i Paesi che hanno presentato la loro candidatur­a, tranne la Svizzera, hanno il cuore nel Mediterran­eo. Mare di incroci e di contaminaz­ioni. Che attira milioni di turisti.

Questo spiraglio apre un’altra pagina, quindi, con l’auspicio che le parole di felicitazi­oni espresse dal presidente Michele Emiliano trovino conforto con un impegno maggiore per valorizzar­e e rilanciare un’arte povera, ma ricca di storia.

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