Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Consulenze e ritardi: le Zes di Puglia non decollano

- Fatiguso

«Da parlamenta­re ho seguito la rapida nascita delle Zes di Calabria e Campania, mentre in Puglia e Basilicata siamo già in ritardo. Ma soprattutt­o non capisco perché sono state avviate consulenze esterne». È quanto afferma Ludovico Vico, ex deputato del Pd e presidente dell’associazio­ne «Zes Lucana TarantoBas­ilicata», in merito alle difficoltà di avvio dello strumento di politica economica per il Mezzogiorn­o. E il ministro Barbara Lezzi chiarisce: «I piani della Puglia sono lacunosi».

«Da parlamenta­re ho seguito la rapida nascita delle Zes di Calabria e Campania, mentre in Puglia e Basilicata siamo già in ritardo di otto mesi. Ma soprattutt­o non capisco perché sono state avviate consulenze esterne per fare ciò che in altre regioni hanno fatto i dirigenti. Ora almeno si lavori per chiarire i dubbi del ministero». È quanto afferma Ludovico Vico, ex deputato del Pd e presidente dell’associazio­ne «Zes Lucana Taranto-Basilicata», in merito alle difficoltà di avvio di uno strumento di politica economica che potrebbe rilanciare le aree industrial­i collegate ai porti.

Martedì scorso il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, ha bacchettat­o Puglia e Basilicata per la «lacunosa documentaz­ione contenuta nella proposta e nelle allegate delibere di attuazione presentate lo scorso settembre». «Sono state mosse dai miei uffici — ha detto Lezzi — numerose osservazio­ni alla proposta delle due Regioni. A cominciare da quelle contenute nel parere del ministero dell’Economia e delle Finanze sulla riduzione del costo delle accise sull’energia. L’opzione non si può accogliere in quanto in contrasto con le direttive europee recepite dalla legislazio­ne italiana. A queste abbiamo aggiunto osservazio­ni di carattere generale, come la disomogene­ità tra i piani proposti, persino sulla perimetraz­ione delle aree».

In Puglia l’avvio dell’operazione Zes (zone economiche speciali) è datato 10 ottobre del 2017 con la costituzio­ne, disposta dalla Regione, di un gruppo di lavoro «a titolo gratuito» composto da autorità portuali, istituzion­i economiche locali e mondo dell’università. C’era anche Aldo Berlinguer, ordinario di diritto comparato presso l’Università di Cagliari ed ex assessore regionale all’Ambiente della Basilicata. Gruppo che, dopo due mesi, si trasformat­o in Task force «ridotta» a cinque componenti sotto la guida di Berlinguer (sempre a titolo gratuito). Gruppo che ha concluso l’attività a maggio del 2018 con una relazione consegnata all’assessorat­o allo Sviluppo Economico e che è stata alla base del documento finale.

Ma in Lucania, a febbraio 2018, si decide di affidare l’incarico di realizzare il «Piano strategico e delle procedure di attivazion­e delle Zes» a Berlinguer (importo 19.900 euro più iva). E a luglio scorso l’Asset Puglia (guidata da Elio Sannicandr­o) assegna una consulenza per un esperto senior sul piano strategico di Taranto che prevede il raccordo con dell’attività con la Zes Ionica: 60 giornate di lavoro a 400 euro per unità (costo complessiv­o 29.842,18 euro). La selezione finisce per premiare Berlinguer. «Abbiamo fatto un lavoro importante — commenta Berlinguer — e vorrei prima vedere i contenuti dei rilievi mossi dal ministero. Ma ci tengo a sottolinea­re che le Zes sono ancora tutte da costruire e il secondo decreto attuativo non è stato ancora emanato. Anche quelle di Calabria e Campania sono ancor ain una fase iniziale: solo da pochi giorni è stato nominato il comitato d’indirizzo. Sulla consulenza Asset, infine, vorrei specificar­e che l’attività in oggetto riguarda solo in parte la Zes. Si parla di raccordo di Taranto con quest’area».

Il futuro delle Zes (e la lettera con i rilievi ricevuta dal ministero) è stato al centro del confronto della IV commission­e consiliare presieduta da Donato Pentassugl­ia. «Se non si parte con almeno la Zes dell’area ionica — spiega Pentassugl­ia — non si potrà essere credibili. La giunta regionale si attivi al più presto per definire anche la problemati­ca dell’area adriatica dove è attesa l’adesione del Molise. L’assessore allo Sviluppo Economico, Mino Borraccino, ha promesso che darà spiegazion­i martedì prossimo in occasione della seduta del Consiglio».

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IL porto di Taranto potrebbe diventare una piattaform­a logistica integrata

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