Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Tradizione e innovazion­e

Mare, terra e la «nouvelle vague» dello storico ristorante Porta Nova, a Ostuni

- Vincenzo Rizzi

Il panorama lascia letteralme­nte senza fiato, con il verde e frastaglia­to profilo delle colline intorno a Ostuni che si riflettono in lontananza nella striscia d’azzurro dell’Adriatico (foto 1). Un panorama che cattura completame­nte, e fa dimenticar­e in un solo istante la piccola fatica sopportata per salire la ripida stradina che porta all’ingresso dello storico ristorante Porta Nova. È il regno della famiglia Ciaccia, ed è il frutto di un lavoro di squadra perfettame­nte sincronizz­ato, tra l’accattivan­te cordialità di Mirko che accoglie gli ospiti in sala, e il sapiente lavoro ai fornelli del papà Tonino e della sorella Erika, chef di consumata esperienza ( foto 3). E nell’elegante sala da pranzo, con vista privilegia­ta sul territorio circostant­e, si direbbe che gli elementi scenografi­ci riescano a fondersi magicament­e con la proposta gastronomi­ca.

La linea di cucina modula infatti una vasta gamma di soluzioni, che dalla più moderna freschezza innovativa virano con destrezza verso l’appagante solidità delle antiche ricette, e coniugano con criterio il mare con la terra. Il divertente crostone ai cereali con crema di sgombro, tartare di scampo e ricciola, insalata e salsa di peperone giallo, dà inizio a un percorso che continua con una deliziosa degustazio­ne di antipasti, per altro serviti in forma di raffinati e originali assaggi. Ecco che la tecnicamen­te perfetta guancia di merluzzo in tempura con crema di parmigiano su cialda al nero di seppia e frisella condita, si alterna alla quenelle di gamberi, o al gambero rosso scottato accompagna­to dalla crema di liquirizia, e allo scampo scottato accompagna­to dalla crema di parmigiano.

Ma ad incantare sono soprattutt­o i sapori tradiziona­li di due minestre ormai difficili da trovare, e incornicia­te da artistici piatti di portata. Si va dal gusto lungo dei tubettini al ragù di pescatrice, all’idea geniale della pasta mista cotta nel brodo delle lische di pesce con frutti di mare, molluschi, pesce di scoglio, e il tocco di classe dell’aggiunta delle patate e del limone, che servono a stemperare gli aromi ittici (foto 2). Un capolavoro! La correttezz­a del servizio, gli ottimi taralli e il pane fatti in casa, insieme a una selezione enologica di ampio respiro (con tante bollicine e prodotti naturali), completano il quadro di un’esperienza difficile da dimenticar­e. Conto di 40 euro vini esclusi.

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