Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il Fusco riapre i battenti E Taranto torna a teatro
Avrà 456 posti a sedere, un grande palcoscenico e una stagione ambiziosa
Un vero teatro mancava a Taranto dal 1929. Quell’anno il prestigioso Alhambra fu demolito per fare posto al mastodontico e squadrato Palazzo del Governo, tuttora esistente e sede della Prefettura. Un secolo fa i tarantini vi accorrevano per assistere alla Vedova allegra di Franz Lehar e sentire, mentre stavano gustandosi un altro spettacolo, anche l’annuncio dell’inizio della guerra libica. Dal prossimo 30 dicembre, novant’anni dopo, i tarantini ci ritorneranno per godere delle attualità artistiche. Non che finora la città abbia dovuto rinunciarci. Il Crest ha lavorato al Tatà e la programmazione comunale s’è sviluppata all’Orfeo. Ma s’è trattato sempre di utilizzare spazi inappropriati alle esigenze, un cinema che s’è prestato a diventare teatro, e che, tuttavia, ha svolto un compito di supplenza molto importante.
Oggi il teatro comunale Fusco rinasce sulle ceneri del «Cinematografo internazionale Fusco», inaugurato nel lontanissimo 1907. Fu chiuso nel 2004 e acquistato dal Comune con i fondi Urban. Durante il decennio passato è stato al centro delle attenzioni delle giunte Di Bello e Stefàno, prima che l’attuale sindaco Rinaldo Melucci desse la spinta necessaria a portare a termine l’operazione. Ora il Fusco sarà solo e unicamente teatro, non un luogo ibrido, a gestione municipale. E’ costato complessivamente 4.2 milioni, conta 456 posti a sedere, 292 in platea, 140 in galleria, 14 nella prima loggia e 19 nella seconda. Il palcoscenico è di circa 90 metri quadrati, finalmente in grado di ospitare in modo appropriato spettacoli di ogni genere. Il nuovo Fusco è un impianto moderno, attrezzato tecnologicamente in modo tale da garantire buona acustica anche allo spettatore dell’ultima fila, di cambiare scenografia e intensità delle luci con rapidità, un gioiellino gestito dai computer. Conserva la zona archeologica, visitabile dal pubblico, con sei fornaci di inizio Ottocento per la produzione della ceramica, e uno spazio da destinare ad area ristoro, a incontri con l’autore o convegni.
Il fasanese Michelangelo Busco, il direttore scelto a seguito dell’avviso pubblico del Teatro pubblico pugliese e nominato appena un mese fa, ha varato un primo cartellone stagionale che amplia l’offerta anche regionale. Undici appuntamenti con prosa, musica e danza. Ci sarà Massimo Ranieri in esclusiva regionale con Il gabbiano di Cechov, Dee Dee Bridgewater, Manuel Agnelli e Diodato per la musica, l’Evolution Dance Theatre. Il teatro sarà inaugurato la sera del 30 dicembre con le esibizioni dell’orchestra dell’istituto Paisiello e dell’orchestra della Magna Grecia. Il giorno dopo si aprirà alla città e potrà essere visitato da quanti lo vorranno. La prima stagione teatrale è stata presentata ufficialmente ieri. «La riapertura del teatro Fusco – ha commentato il sindaco Rinaldo Melucci - ci sembra la ciliegina sulla torta di un anno e mezzo di lavoro. Al nostro insediamento abbiamo fatto riferimento alla volontà di fare di Taranto una città normale, e aver restituito alla comunità un contenitore di pregio è un pezzo di quella normalità che vogliamo offrire al nostro territorio. Questo non esaurisce la nostra azione di recupero di altri contenitori culturali, ma è il simbolo della ripartenza di Taranto».
«L’unico filo conduttore del nostro lavoro - ha aggiunto l’assessore Fabiano Marti – è stata la qualità». Clara Cottino, del Crest, ha annunciato che saranno dodici le compagnie della stagione di teatro ragazzi che si terrà al Tatà. Giuseppe D’Urso, presidente del Tpp, ha sottolineato che «il teatro serve certamente per vedere spettacoli di qualità ma deve essere uno stimolo continuo per la comunità che vuole riflettere e progettare».