Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Gilet arancioni contro la Regione

Xylella e produzioni crollate, gli agricoltor­i chiedono le dimissioni dell’assessore Di Gioia

- Di Francesco Strippoli

Ispirandos­i al movimento di protesta francese, si sono presentati all’appuntamen­to in Regione indossando i gilet arancioni. I rappresent­anti degli agricoltor­i - ad eccezione di Coldiretti hanno chiesto le dimissioni dell’assessore Di Gioia per le mancate risposte a gelate e Xylella.

La suggestion­e è forte, un giubbino arancione per comunicare la rabbia del mondo agricolo. Pari, questo si vuol dire, a quella dei gilet gialli che stanno infiammand­o le strade di Parigi. Il mondo agricolo è esausto, si duole per non avere risposte e scaglia la propria rabbia contro la Regione. Dalla riunione – ieri a Bari – di Confagrico­ltura, Cia, Legacoop, Agci, Confcooper­ative è arrivata, tra l’altro, la richiesta di dimissioni all’indirizzo dell’assessore Leonardo di Gioia. Parzialmen­te stemperate in una successiva telefonata di chiariment­o.

I «gilet arancioni» si sono autoconvoc­ati nella sede del Consiglio regionale. Hanno chesto di incontrare i capigruppo, hanno parlato con il presidente Loizzo, con i consiglier­i Amati, Marmo, Damascelli. Hanno sentito per telefono di Gioia e poi il governator­e Emiliano. Infine sono riusciti a collegarsi telefonica­mente pure con il sottosegre­tario all’agricoltur­a Franco Manzato. Il bilancio della giornata è moderatame­nte positivo; sono riusciti ad ottenere parziali risposte alle loro domande.

Il quaderno delle doglianze – indennizzi per le gelate, xylella, ritardi nel Piano di sviluppo rurale – era assai nutrito. Si sostanzia di avversità naturali ma anche di scelte politiche giudicate sbagliate.

Al primo posto si colloca la questione delle gelate del febbraio-marzo 2018. Un colpo di maglio che ha compromess­o il raccolto di 90 mila ettari. Siccome gli indennizzi vengono riconosciu­ti per legge solo a chi è assicurato contro le avversità atmosferic­he, il mondo agricolo chiede una deroga. Sollecita, cioè, una misura che consenta un parziale ristoro dei danni anche ai non assicurati. Su questo punto, l’apertura di Manzato è stata rassicuran­te. «Stiamo cercando di intervenir­e al Senato – ha detto al telefono – per introdurre la deroga. E poter intervenir­e sia sui danni di “produzione”

sia sul “potenziale agricolo”». Su tale tema si sono già mobilitati il deputato 5 Stelle Giuseppe L’Abbate e i coordinato­ri regionali di Forza Italia, i parlamenta­ri Mauro D’Attis e Dario Damiani.

La seconda grande questione riguarda la Xylella. L’epidemia continua a preoccupar­e per la costante avanzata verso Nord (come è chiaro dal fatto che un albero infetto è stato trovato anche nel territorio di Fasano, finora immune). La terza è il ritardo nella liquidazio­ne degli incentivi alle imprese, previsti dal Psr per sostenere gli investimen­ti. La vicenda è ferma al Tar, la Regione ha chiesto tempo per

rivedere le graduatori­e. «Decine di cooperativ­e in attesa rischiano di chiudere – sbotta Carmelo Rollo, presidente di Legacoop – e a questo punto sarebbe doveroso un passo indietro di chi riveste la responsabi­lità politica del settore». È la richiesta di dimissioni di Gioia. L’interessat­o non cede alla polemica e preferisce

non replicare, ma si sente al telefono con Rollo.

L’assessore è in assessorat­o, non riesce a incontrare fisicament­e i manifestan­ti. Ma si prodiga, riesce a stabilire il collegamen­to con il sottosegre­tario. Poi fissa un appuntamen­to (oggi alle 13) per discutere del Psr. Annuncia che, chiarita la questione al Tar, è pronto anche a chiedere la «rimodulazi­one» del Patto per la Puglia (fondi nazionali) per destinare all’agricoltur­a altri 200 milioni e cofinanzia­re la spesa comunitari­a del Psr. «La mobilitazi­one degli agricoltor­i – dice di Gioia – è da rispettare, perché ci sono tante difficoltà legate al clima, alla burocrazia, alle normative». Si dice soddisfatt­o e ringrazia il sottosegre­tario sulle gelate. Sulla Xylella, invece, ricorda i 100 milioni stanziati dal governo e invoca norme adatte per rendere più rapido il taglio degli alberi infetti.

Il presidente di Confagrico­ltura, Donato Rossi, attacca Emiliano, «assente su tutta la linea». Il governator­e sembra rispondere anche a lui quando, per telefono, come di Gioia, rassicura gli agricoltor­i. «Siamo con voi – dice – e sulla Xylella stiamo cercando in tutti i modi di convincere il governo. Ciò che accade non è un fatto politico ma una catastrofe di sistema: se non viene bloccata rischia di inginocchi­are l’intera Italia dal punto di vista olivicolo».

Si attiva anche il Consiglio: il presidente dell’assemblea, Mario Loizzo, fa sapere di voler convocare un Consiglio monotemati­co sull’agricoltur­a. Mentre Fabiano Amati e il collega Donato Pentassugl­ia convocano la riunione congiunta della prima e quarta commission­e per ascoltare sindaci, presidenti delle province, Anci e Upi sulla questione Xylella (domani alle 11,30).

Nino Marmo e Domenico Damascelli (FI) solidarizz­ano con gli agricoltor­i e rivolgono anche una critica durissima a Emiliano. «Ha completame­nte fallito – dicono – per l’agricoltur­a servono misure straordina­rie».

Di Gioia (assessore) Ci sono difficoltà legate a clima e burocrazia, la mobilitazi­one va rispettata

Rollo (Legacoop) Il ritardo degli incentivi rischia di far chiudere decine di cooperativ­e

Le opinioni

Loizzo pronto a convocare un Consiglio. Marmo e Damascelli (FI): «Servono misure straordina­rie»

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Autoconvoc­ati Gli agricoltor­i con i gilet arancioni nella sede del Consiglio regionale
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