Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Natività nelle antiche caverne e nei villaggi

A Canosa 300 figuranti nell’area archeologi­ca, a Pezze di Greco nella Lama del Trappeto del 1700 Da visitare anche quelle a Monte Orco (Tricase), la più grande d’Italia, Mottola, Massafra e Sanarica

- Angelo Alfonso Centrone

La Puglia offre scenari incantati per la rievocazio­ne della Natività e tra fede e folclore si accendono mille luci con sorprenden­ti presepi viventi allestiti in grotte e aree naturali, masserie e casolari di campagna, in riva al mare e nei centri storici, dal Gargano alla Valle d’Itria al Salento.

Tra i tanti che vengono organizzat­i, uno dei presepi viventi sicurament­e tra i più belli è quello di Canosa di Puglia, dove la rievocazio­ne è ospitata in un’area di interesse archeologi­co. A Canosa la 15.ma edizione del Presepe vivente si terrà, in Zona Costantino­poli, nei giorni 26, 28, 29, 30 dicembre 2018 e 4, 5, 6 gennaio 2019, dalle 17.30 alle 20.30. In occasione dell’evento sarà possibile visitare le Cave Leone e l’Ipogeo Varrese. Il Presepe vivente nasce a Canosa di Puglia nel 1994 grazie all’Azione cattolica ragazzi della parrocchia Maria Santissima del Rosario. La manifestaz­ione, realizzata dai ragazzi sotto la guida di Anna Di Sibio e Paolo D’Ambra, viene sospesa dopo pochi anni. Il rilancio avviene nel 2004: con l’idea di coinvolger­e oltre 150 persone, viene organizzan­o un Presepe vivente che ottiene un incredibil­e successo. Dopo 3 mesi di lavoro, in un’area di interesse archeologi­co di circa 6 mila metri quadrati bonificata, va in scena per quattro serate uno spettacolo suggestivo che coinvolge circa 40 mila visitatori provenient­i anche dalle regioni limitrofe e richiamati dal passaparol­a. Il Comitato Presepe Vivente di Canosa di Puglia viene quindi costituito all’indomani del grande successo ottenuto dalla prima edizione della manifestaz­ione. Sull’onda dell’entusiasmo, si sono susseguite tante edizioni. Attualment­e si registra la partecipaz­ione di oltre 300 figuranti di ogni età che animano le oltre 25 scene di vita quotidiana del villaggio presepiale nell’area, oggi di 12 mila metri quadri, ogni anno recuperata da un gruppo di volontari, generoso e caparbio. Il Presepe vivente, patrocinat­o dal Comune di Canosa di Puglia, dalla Regione Puglia e dalla Provincia Bat, si svolge in alcune serate e richiama migliaia di turisti provenient­i da ogni parte della Puglia e d’Italia che, seguendo un percorso guidato di oltre 300 metri, si ritrovano ad ammirare uno spettacolo così suggestivo da riportarli indietro di 2000 anni, nella antica Betlemme.

Un altro presepe degno di nota è quello di Pezze di Greco, che si svolge all’interno del villaggio rupestre situato nella Lama del Trappeto, abitato fino al XVI secolo. Ogni anno, questo presepe vivente, che vede circa 400 figuranti, conta all’incirca 15 mila visitatori. Questi luoghi sono legati alla tradizione contadina e rurale dei nostri antenati che proprio in queste lame e in queste grotte ha avuto origine e si è sviluppata; ha il merito di valorizzar­e e far conoscere la civiltà rupestre a tanti visitatori, che affollano nel periodo del Natale questi siti e hanno occasione di riscoprire, in un ambiente geografico particolar­e, la storia, l’arte, la religione, le tradizioni popolari.

Fra le altre rappresent­azioni viventi, quelle sul Monte Orco di Tricase, che accoglie il più grande presepe d’Italia, a Mottola, Massafra e Sanarica.

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Un’immagine del presepe vivente di Canosa di Puglia

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