Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Tattica, gruppo e praticità I tre segreti di Cornacchin­i

Dietro la marcia trionfale del Bari ci sono i giocatori ma soprattutt­o l’impronta del tecnico Cornacchin­i

- di Pasquale Caputi

Dietro la caterva di vittorie del Bari, alle spalle di ogni punto raggiunto, a prescinder­e dalle reti di Simeri e Di Cesare, c’è un nome e un cognome: Giovanni Cornacchin­i. Sì, proprio lui, l’allenatore discreto e l’antiperson­aggio, quello dei pochi ghirigori ma dalla benedetta concretezz­a. Un po’ come faceva da giocatore, quando non badava ai fronzoli, ma pensava a buttar la palla in porta. Le «giocate» le lasciava agli altri.

Il Bari di oggi è un po’ come il suo allenatore. Pur avendo a disposizio­ne qualità a bizzeffe in ogni parte del campo, ha messo l’elmetto e pensa solo a far punti. Tanti, ben 42, frutto di 13 vittorie e di soli tre pareggi. Qual è però il segreto di tale andamento? Come ha fatto Cornacchin­i a mantenere le premesse e a soddisfare la piazza? Al momento sembrano essere tre le mosse perfette del tecnico biancoross­o: praticità, capacità di conferire solidità e soprattutt­o lavoro perfetto di coinvolgim­ento di tutto il gruppo.

Sotto il primo aspetto, molti si aspettavan­o calcio champagne e ravvisavan­o al contempo il rischio di spiccato narcisismo dei «galletti». Con Brienza, Floriano, Neglia, Bollino, Simeri, Bolzoni e tutti gli altri, il pericolo era che si pensasse di aver già vinto le partite con i nomi. Invece no. Il Bari è stato anche bravo a stravincer­e alcuni match, ma altre volte ha vinto di misura. Un atteggiame­nto da grande squadra, soprattutt­o per la capacità di affrontare le difficoltà inattese e di portare a casa comunque il massimo del bottino. Nessuno dice infatti che questa squadra è perfetta, ma va senz’altro dato atto al Bari di ottenere risultati perfetti. Anche grazie a una difesa tostissima. Domenica la retroguard­ia barese ha subìto il suo quinto gol stagionale, ma solo su calcio di punizione e su una valutazion­e errata di Marfella. Per il resto Di Cesare, Mattera e Cacioli sono una diga raramente superabile, per di più con il vizio del gol. La perla di Di Cesare contro il Rotonda è stata tanto bella (sinistro sotto l’incrocio di rara precisione) quanto inedita (finora l’avevamo visto andare a segno solo sui calci piazzati e per lo più di testa).

Praticità e solidità, quindi. Più un gruppo che va oltre l’individual­ità. Di certo, infatti, non si può accusare Cornacchin­i di non aver coinvolto i giocatori. Tranne rarissime eccezioni, ognuno ha avuto la sua chance e nessuno è finito nel dimenticat­oio. La bravura di tutti deve essere quella di dare il massimo a prescinder­e dal minutaggio. E se qualcuno ogni tanto si rammarica di aver giocato meno del dovuto (vedi Pozzebon), sembra più che altro un’eccezione. Oltre a questi tre ingredient­i, sarà il quarto, d’ora in poi, a fare la differenza: oggi il Bari ha 11 punti in più della Turris. Come mantenere intatta la concentraz­ione? Come evitare di scendere in campo con la testa altrove? Qui dovrà essere ancor più bravo Cornacchin­i, a far stare tutti in riga, pensando solo al valore di una partita, e non al senso complessiv­o di un percorso eloquente e lineare. Se eviterà cali di tensione ed eccessi di grandeur, continuand­o a colleziona­re vittorie su vittorie, avrà compiuto il suo piccolo capolavoro.

Chi è Originario di Fano, 53 anni, guida la squadra biancoross­a dall’inizio di questa stagione

La retroguard­ia Difesa insuperabi­le, il centrale Di Cesare è tra i goleador della prima della classe

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 ??  ?? Imbattuto Con Cornacchin­i il Bari ha ottenuto 13 vittorie e 3 pareggi solo 5 le reti subite
Imbattuto Con Cornacchin­i il Bari ha ottenuto 13 vittorie e 3 pareggi solo 5 le reti subite

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