Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Liste d’attesa, documento-contropiede ad Amati
Si punta ad un atto di indirizzo per superare il testo del pd Amati
Prosegue la battaglia sulla proposta (firmata da Fabiano Amati, Pd) che fissa il blocco dell’attività privata dei medici in caso di lunghe liste d’attesa. Il governatore Emiliano e consiglieri (di maggioranza e opposizione) esperti di sanità, hanno incontrato i medici. Lo stallo continua. L’unica idea emersa è di votare un documento di indirizzo al posto del testo Amati. Il consigliere è contrario.
Neppure le feste di fine anno porteranno un accordo tra i partiti sulle liste d’attesa. Le distanze sono rimaste tali e quali si erano presentate nel momento in cui, 20 giorni fa, Michele Emiliano chiese alla maggioranza di congelare l’esame del progetto di legge di Fabiano Amati (firmato pure da Colonna, Cera, Mennea). La proposta dispone il blocco dell’attività intramoenia (privata) quando le liste d’attesa istituzionali sono troppo lunghe. Un testo che raccoglie il favore trasversale dei partiti: un pezzo di centrosinistra, FI, M5S. Non piace agli altri e dispiace ai medici. Emiliano aveva chiesto di congelare la discussione e risentire i camici bianchi. Ieri è stato fatto.
Non è sortito granché dalla discussione, salvo l’idea di un documento «di indirizzo» da far votare in Consiglio al posto del testo Amati. Il consigliere del Pd si è già detto contrario. Sicché sembra prevedibile che, dopo la sessione di bilancio, a gennaio, la proposta sarà portata in discussione. E si procederà senza accordo.
I medici si sono presentati con il presidente nazionale dell’Ordine, Filippo Anelli, e i rappresentanti degli ordini provinciali. Hanno ribadito la loro contrarietà alla sospensione dell’attività libero professionale, quale conseguenza del «disallineamento» tra attese istituzionali e intramoenia. Hanno inoltre osservato che la questione è nelle mani dello Stato, dopo l’emanazione dello schema di Piano nazionale di governo delle liste d’attesa (Pngla).
Vari consiglieri e capigruppo hanno osservato che la sospensione è prevista dalla legge statale 502 del 1996 ed è ribadita da altre varie disposizioni: il contratto dei medici, il regolamento regionale, il vecchio Pngla e il nuovo, ancora in attesa di ratifica. «Perché temporeggiare ancora? Si può provvedere – dicono i pentastellati Conca, di Bari e Galante – e invece Emiliano ancora una volta decide di non decidere per non scontentare né i medici, né un pezzo della sua maggioranza». «A me – dice Amati – pare alquanto inutile resistere ad un obbligo su cui le Regioni devono solo procedere all’attuazione». L’ipotesi di mediazione, affidata al presidente del consiglio Mario Loizzo (foto a destra), prevede l’approvazione di un atto «di indirizzo» rivolto ai manager. L’idea è di scrivere un documento che chieda loro di programmare i volumi delle prestazioni (istituzionali e private); di monitorare la situazione; di istituire comitati paritetici medici-Asl che intervengano in caso di liste d’attesa istituzionali troppo lunghe. «La norma statale e il Pngla – ribatte Amati – non chiedono indirizzi ma prescrizioni». Dalle sue parole si deduce che a gennaio non ritirerà la proposta e chiederà che venga votata.
Mentre nella sala si discute di sanità, Emiliano si affanna al telefono, per risolvere l’ultima grana. Il senatore Lello Ciampolillo (M5S) elegge domicilio nel terreno di Cisternino, affidatogli in comodato d’uso, nel quale si trova un ulivo monumentale infettato dalla xylella. Essendo coperto da «immunità», sarebbe impedito l’ingresso dei funzionari
❞ Amati Le norme statali e il Piano nazionale richiedono soltanto che vengano osservate
regionali che devono procedere al taglio. Amati si appella alla presidente del Senato: «Intervenga per impedire a Ciampolillo di usare impropriamente le prerogative parlamentari».