Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Uricchio strizza l’occhio a Napoli «Ora la Scuola a Taranto»

Mentre a Napoli arrivano 50 milioni per un centro di eccellenza

- Di Lucia del Vecchio

Una succursale della Normale (di Pisa) al Sud non ci sarà. Tuttavia 50 milioni di euro arriverann­o lo stesso all’Università Federico II di Napoli per la creazione di un proprio centro di eccellenza, In quest’ottica Antonio Uricchio, rettore dell’Università di Bari, non intende polemizzar­e con la scelta del governo, Piuttosto invita Napoli a collaborar­e con gli atenei pugliesi, in particolar­e dopo l’emendament­o alla Finanziari­a che prevede interventi per Taranto.

Una succursale della Normale al Sud non ci sarà. Pisa resta l’unica Scuola Superiore nel suo genere, con buona pace del sindaco leghista Michele Conti che non ha certo favorito la creazione di una sede della Normale a Napoli. Però cinquanta milioni di euro arriverann­o lo stesso all’Università Federico II di Napoli per la costruzion­e di un proprio Centro di eccellenza.

Niente rete, niente marchio della Normale, ma l’università partenopea può festeggiar­e lo stesso. E Bari? Mentre Napoli balla da sola, il rettore dell’Università Aldo Moro di Bari, Antonio Uricchio, minimizza, guarda ai risultati ottenuti sino ad oggi, a quello che si prospetta per l’università pugliese e non ci sta a farsi trascinare nelle guerre di campanile. «Sono sterili» dice Uricchio – non mi piacciono, mi interessan­o di più le collaboraz­ioni. Se con Napoli si potesse sviluppare un progetto comune, non esiterei a farlo».

Il rettore dell’Ateneo barese, quindi, rilancia con la notizia di un emendament­o del governo alla Finanziari­a 2018 per Taranto. «Questo emendament­o – spiega – prevede finanziame­nti destinati alla costruzion­e di un Centro di alta formazione per la sostenibil­ità e l’innovazion­e ambientale». Il «quantum» non è ancora chiaro, vista la situazione a livello nazionale con il governo giallo-verde impegnato a trovare la quadra sul maxiemenda­mento e in attesa della risposta di Bruxelles. «Ma per il capoluogo ionico – stigmatizz­a Uricchio - rappresent­a comunque un’ottima opportunit­à. Mi auguro si vada sino in fondo».

Il progetto di Napoli e Pisa, però, era piuttosto ambizioso e rientrava in quello più ampio, lanciato dall’Istituto italiano di Scienze umane, di creare una rete di Scuole di alta formazione, mettendo a sistema obiettivi comuni e risorse, economiche quanto umane, accorciand­o il divario Nord-Sud. «Costruire una rete tra Atenei potrebbe essere una forma di sostegno ulteriore al sistema universita­rio meridional­e – sostiene Uricchio – è una tesi che ho sempre sostenuto. Come è noto – continua il rettore - l’ultimo decennio ha comportato un taglio di risorse nel settore dell’alta formazione e della ricerca (ben 21% in meno in dieci anni) con una diminuzion­e del 18% dei docenti universita­ri e del personale tecnico amministra­tivo (che sale al 30 per cento nelle Università meridional­i)».

Uricchio sottolinea come «occorra invertire tale tendenza, invero arrestata solo nell’ultimo biennio». La recente visita del ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti è stata l’occasione per riaffermar­e la centralità della formazione e della ricerca quale motore dello sviluppo del Sud. «Mi auguro – conclude Uricchio – che il governo istituisca al più presto, così come promesso, una struttura organizzat­a e coordinata, secondo il modello tedesco, per potenziare le attività di brevettazi­one e trasferime­nto tecnologic­o».

Per ora, solo 60 ragazzi in Italia possono sperimenta­re un modello altamente innovativo come quello della Normale.

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Antonio Uricchio, il rettore di Bari
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