Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Matera senza calcio De Canio: «Inaccettabile»
De Canio, lucano doc: «La situazione della squadra stride clamorosamente con tutto quello che stiamo vivendo»
Dopo la segnalazione della Covisoc e la penalizzazione di 26 punti inflitta dal tribunale federale per molteplici irregolarità amministrative, il Matera è sull’orlo del baratro. La società presieduta da Rosario Lamberti va incontro all’esclusione dal campionato di serie C. In pratica, alla cancellazione della società e della squadra.
Una lenta agonia. In coincidenza con l’anno forse più importante della propria storia, Matera è davvero a un passo dalla revoca dell’affiliazione; in pratica, l’esclusione dal campionato di serie C. Domenica la squadra non è scesa in campo contro il Bisceglie. Inevitabile la sconfitta a tavolino, ed è la seconda volta che accade. Tutto ciò, legato a filo doppio a una penalizzazione di 26 punti comminata dal tribunale federale, dopo i rilievi sollevati dalla Covisoc per inadempienze di natura gestionale ed economica. Non a ca- so i giocatori erano già da tempo in sciopero, e in campo scendevano i ragazzi del settore giovanile. Ne abbiamo parlato con un materano doc come Luigi De Canio, allenatore legatissimo alla sua città.
De Canio, la storia del suo Matera è ai titoli di coda.
«Mi spiace moltissimo. Lo sport è un aspetto culturale importante per una comunità. Matera, poi, ha una tradizione sportiva piuttosto rilevante, a maggior ragione se rapportata alle sue dimensioni. Nel basket, nel volley, nell’hockey, nell’atletica leggera sono stati raggiunti risultati di peso. Nell’anno di questo grandissimo evento, invece, la situazione della squadra di calcio stride clamorosamente con tutto ciò che stiamo vivendo».
Eppure nelle ultime stagioni pareva che il Matera fosse addirittura sul punto di crescere.
«Non vorrei che ci si soffermasse solo sul dato numerico del momento. Penso sia più giusto riflettere sul fatto che una struttura debba mostrare di durare nel tempo. Per fare calcio a un certo livello serve organizzazione, passione, progettualità e competenza».
Tutte componenti che invece non ci sono state.
«Ho sempre pensato che il calcio sia soprattutto questo. Speravo che qualcuno potesse farlo crescere a Matera. Invece non è successo e stiamo assistendo a una fine ingloriosa della squadra. Non me lo sarei mai aspettato, almeno non in questo periodo, non in questo modo, in un momento così importante per la città».
Peccato perché proprio quest’anno Matera può splendere in tutta la sua bellezza.
«Nelle mie interviste, anche quando non si parlava della città in modo così entusiastico, sono sempre stato orgoglioso delle mie origini. Amo Matera profondamente. Ora viene apprezzata da tutti, io l’ho sempre considerata meravigliosa».
Non le sembra assurdo che una squadra possa accumulare tutti questi punti di penalizzazione?
«Ampliando il discorso, dovremmo tornare all’estate vissuta dal calcio italiano. In B e in C è successo l’inverosimile. Stiamo vivendo un periodo di grande difficoltà, mancano le idee e i progetti e a livello federale forse non c’è unità di intenti».
Cosa augura alla squadra? «Domenica non si sono presentati e credo sia imminente la fine della società. Mi auguro che da queste ceneri si possa rinascere con un progetto vero, con persone che dimostrino passione e amore, e che riportino il Matera almeno dove si trovava finora».
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Mi auguro che da queste ceneri si possa rinascere con persone appassionate e competenti
Lo sport è un aspetto culturale importante per una comunità Abbiamo una tradizione in materia