Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Emiliano sospende le primarie

La decisione dopo l’incontro con Lacarra: «Disponibil­e al rinvio per l’unità della coalizione»

- Di Lucia del Vecchio

«Per l’unità della coalizione sono disponibil­e a rinviare le primarie per la Regione fissate il 24 febbraio». È la frase con la quale Michele Emiliano ha deciso ieri, dopo un incontro con il segretario pd Marco Lacarra, di rinviare la consultazi­one preventiva. Non erano mancate in mattinata accuse a renziani e vendoliani.

Cercasi sfidante della sinistra per il presidente uscente, Michele Emiliano. Qualcuno che sia disposto a misurarsi con lui nelle primarie per la candidatur­a a presidente della Regione Puglia nelle elezioni del 2020. Subito. Oppure a luglio. Ma anche ad ottobre. Sinora nessuno si è fatto avanti e le primarie fissate dal segretario regionale del Pd, Marco Lacarra per il 24 febbraio prossimo, contestati­ssime dentro e fuori il Pd, «una questione tutta barese», sostiene Emiliano, sono in forte discesa. Anche perché proprio Emiliano, in un incontro avuto nel pomeriggio di ieri con lo stesso Lacarra, ha dato la sua disponibil­ità a rinviare la consultazi­one preventiva spostandol­a in un altro periodo. «La data del 24 – aveva precisato in precedenza il presidente - c’è se qualcuno si candida, ma se ho capito bene viene rifiutato lo strumento delle primarie». Emiliano è disposto ad aspettare fino a luglio, ma anche fino ad ottobre, se questo servisse a «far emergere uno straccio di candidato». Ma non c’è. E tutto lascia presagire che, almeno per il 24, non ci sarà. Tanto più dopo le accuse di complotto a Nichi Vendola e a Matteo Renzi che, secondo il presidente Emiliano, starebbero tramando nell’ombra per farlo perdere e per far vincere la Lega di Matteo Salvini.

Prima di incontrare Lacarra, Emiliano non aveva mancato di sferzare la sinistra che il 23 si riunisce in assemblea a Bari per discutere di idee sul futuro della Puglia. Capofila l’associazio­ne di Michele Laforgia, La giusta causa, ma anche Sinistra italiana che è totalmente ostile alla ricandidat­ura di Emiliano, sia per la «disinvolta» campagna acquisti a destra, sia per «i risultati ottenuti». Emiliano non ne può più e sbotta: «Mi auguro che i maschi alfa della sinistra barese, perché poi si tratta soprattutt­o di questo – tuona Emiliano – comprendan­o che ci sono tanti luoghi dove esercitare il loro ruolo e dopodiché ci sono le partite per stabilire chi vince e chi perde, non si può vincere senza giocare, come fanno i figli di papà, i milionari che portano il pallone, il campo, la porta e quando stanno perdendo ritirano da campo il pallone e ti cacciano di casa, come vorrebbero fare con me».

Il presidente magistrato prestato ormai da tempo alla politica, non si limita ad attaccare frontalmen­te i comunisti in cachemire e martello, ma affonda la lama fino al cuore. «Se ho capito bene – dice - nella testa di qualcuno c’è che io mi devo ritirare per una serie di ragioni. Potrebbe essere anche divertente pensare a una nuova vita, ma come mi giustifico con tutti i pugliesi?». E allora «ci si confronta – spiega Emiliano - senza drammi e senza soprattutt­o doppie morali. Io lo so che la sinistra italiana è catastrofi­camente afflitta dalla doppia morale. Questi radical chic della politica italiana – arringa il presidente della Puglia - si sono estinti quasi dovunque a causa di questo. Mi auguro – è l’auspicio di Emiliano - che un po’ di saggezza da parte di tutti serva soprattutt­o a non regalare la Regione Puglia a Salvini». E siccome ha deciso di non fare prigionier­i, Emiliano incalza «la strana coppia renziani-vendoliani». «Ho fatto battaglie contro l’Ilva per riequilibr­are il ciclo dei rifiuti e contro la Tap – ricorda il presidente – non vorrei che dietro la spinta a costruire questa aggregazio­ne ci fossero interessi oscuri che in passato non erano stati adeguatame­nte contenuti, come penso di aver fatto io». Non gli è bastata la risposta dell’ex presidente Vendola che in una nota nei giorni scorsi si diceva «rammaricat­o di aver sostenuto politicame­nte chi oggi lo riempie di calunnie e sta tradendo le ragioni del Sud, sottoscriv­endo il patto con la Lega di Salvini». Una posizione ripresa tra l’altro dal senatore del Pd, ex vendoliano, il salentino Dario Stefano, in odore da tempo di una candidatur­a alla guida della Regione Puglia. Su Fb, Stefano, subito dopo le esternazio­ni del presidente, scriveva, in sostanza, che «il vero complotto a tutto danno della Puglia è l’adesione alla secessione dei ricchi». Emiliano però va avanti come un panzer. E oltre a Salvini «fenomeno da retrocessi­one della civiltà umana e politica del Paese», chiama in causa il sindaco di Bari, ricandidat­o da Pd, sinistra e civiche. «Decaro, ha rifiutato l’ipotesi di primarie perché era il sindaco uscente. Io, invece - sottolinea Emiliano - ho fatto quello che potevo per evitare che ci fossero conflitti e abbiamo tenuto unita tutta la coalizione di

❞ L’unità della coalizione va tutelata, perché su questa si basano gli ultimi 14 anni di politica alla Regione

centrosini­stra a Bari sul presuppost­o che il sindaco non voleva fare le primarie. Primarie che io voglio fare, perché capisco che la sinistra barese ha un po’ di perplessit­à su di me». Quella sinistra che risponde: «Non so cosa siano i radical chic, né i maschi alfa – dice Nico Bavaro, segretario regionale di Sinistra Italiana Emiliano è ossessiona­to. Non capisco di cosa abbia paura, né quale sia l’elemento del terrore che lo induce a straparlar­e. Comunque, la sua esperienza è al capolinea. Penso ci possa essere un progetto diverso e vincente».

Sul ministro dell’Interno, Salvini chiamato in ballo più volte da Emiliano, è il deputato leghista Rossano Sasso a dire: «L’unico pericolo che rappresent­a Salvini è nei confronti di Emiliano e del carrozzone politico consociati­vo che si è creato».

❞ Dietro la strana coppia renzianive­ndoliani non vorrei che ci fossero oscuri interessi

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy