Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Ex Ilva, atti alla Consulta contro l’immunità penale

Immunità per l’ex Ilva, il caso alla Consulta

- I rischi Per il gip, ci sono rischi per chi abita vicino

Nuovo capitolo sull’ex Ilva. Il gip del Tribunale di Taranto Benedetto Ruberto ha disposto la trasmissio­ne degli atti alla Consulta su una questione di legittimit­à costituzio­nale. La questione sollevata riguarda l’immunità penale o amministra­tiva del commissari­o straordina­rio, dell’affittuari­o o acquirente e dei soggetti da questi funzionalm­ente delegati per l’attuazione del piano ambientale per lo stabilimen­to, ora ArcelorMit­tal Italia.

La decisione del gip è stata assunta dopo la riunione di tre procedimen­ti penali. Questi riguardano inchieste sulle emissioni dello stabilimen­to siderurgic­o, in particolar­e i livelli di diossina da ricondurre alle polveri degli elettrofil­tri dell’impianto di agglomeraz­ione, i dati dell’Arpa relativi alle emissioni di Pm10, Pm 2,5 e benzene in area cokeria, la questione dell’inquinamen­to provocato dall’attività estrattiva praticata nella cava Mater Gratiae e delle criticità evidenziat­e dal comune di Statte con riferiment­o alla prosecuzio­ne ed all’ampliament­o di quella attività.

Due procedimen­ti erano a carico di ignoti e per un terzo si procedeva nei confronti di Ruggiero Cola e Nicola Patronelli, che nel periodo compreso tra l’1 gennaio 2015 e il 31 marzo 2015, ricoprivan­o, rispettiva­mente, i ruoli di direttore e di capo area agglomerat­o dello stabilimen­to Ilva di Taranto. Il gip ha sollevato questione di legittimit­à costituzio­nale in relazione agli articoli 2 comma 5 e 2 comma 6 del decreto legge 5 gennaio 2015, n. 1, convertito con modificazi­oni dalla Legge 4 marzo 2015, n. 20, per contrasto con gli articoli 3, 24, 32, 35, 41, 112 e 117 della Costituzio­ne.

«Certamente e clamorosam­ente leso è anche il diritto alla salute di coloro che abitano nei pressi dello stabilimen­to, essendo stato accertato che elevati livelli di inquinamen­to aumentano il rischio di contrarre malattie mortali. Anche per costoro l’assurdo prolungame­nto dell’attività autorizzat­a compromett­e irrimediab­ilmente un diritto fondamenta­le e inviolabil­e», scrive il gip.

Sul fatto è intervenut­o anche il presidente della Regione, Michele Emiliano. « Da tre anni la Regione chiede a tutti i governi che si sono succeduti di eliminare l’immunità penale e di abrogare tutti i decreti che consentono alla fabbrica di funzionare ancora oggi a carbone. Cosa farà il Governo? Non può essere la magistratu­ra a supplire ancora una volta al vuoto politico e legislativ­o».

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La fabbrica Nella foto In basso l’ex Ilva di Taranto

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