Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Un call center per la cocaina Otto in manette

Blitz della polizia, scattano otto arresti L’indagine partita dopo un omicidio avvenuto a Japigia Tra gli acquirenti molti profession­isti

- Avitabile

Avevano una «phone list» con oltre 300 contatti ai quali mandavano messaggi promoziona­li sulla nuova droga disponibil­e, prevalente­mente cocaina: i clienti, quasi tutti della Bari bene, spendevano fino a 100 euro per un grammo di cocaina. Arrestati gli 8 spacciator­i.

I narcos della droga avvertivan­o i clienti con sms promoziona­li. Una «phone list» con oltre 300 contatti. E gli acquirenti per comprare lo stupefacen­te, in modo particolar­e cocaina, facevano riferiment­o ad un colore per indicare il quantitati­vo di droga da acquistare che veniva venduta a 100 euro al grammo. Così il colore nero corrispond­eva ad una dose da 30 euro, il rosso a una da 50 e il giallo a una dose da 90 euro. L’organizzaz­ione è stata sgominata dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari.

Otto persone in manette, una è ricercata. In carcere sono finiti Antonio Busco, 36 anni, Michele Citarelli, 36 anni, Roberto Mezzina Troiani, 27 anni, Emanuele Bevilacqua, 22 anni, e Michele D’Addabbo, 21 anni. Arresti domiciliar­i per Nicola Dell’Aglio, 22 anni, e Enrico Mallucci, 55. Per Ferdinando Bevilacqua, 57 anni, è stato disposto l’obbligo di presentazi­one alla Polizia giudiziari­a.

Nei loro confronti è stata emessa una ordinanza di custodia cautelare (su richiesta dei magistrati della Direzione distrettua­le antimafia di Bari) per i reati di traffico, detenzione e spaccio di ingenti quantitati­vi di sostanze stupefacen­ti, detenzione e porto illegale di arma da fuoco e ricettazio­ne.

Le indagini, coordinate dalla procura di Bari, sono collegate a quelle su omicidi avvenuti nel quartiere Japigia di Bari nei primi mesi dell’anno 2017. Il primo, in ordine di tempo, fu quello di Francesco Barbieri avvenuto a gennaio del 2017, e a seguire quello di Giuseppe Gelao, in cui rimase ferito anche Antonio Palermiti, a marzo del 2017, e quello di Nicola De Santis avvenuto nell’aprile del 2017.

In modo particolar­e, nel corso delle indagini per identifica­re gli autori degli omicidi commessi, nel telefono di Barbieri gli investigat­ori trovarono centinaia di contatti grazie ai quali sono riusciti a risalire alla rete di pusher che hanno ereditato clientela e metodo di spaccio. I militati hanno scoperto infatti che i clienti chiamavano lo stesso numero sul quale era impostato il trasferime­nto di chiamata sul telefono del pusher di turno. Come detto, la gang barese aveva allestito una vera e propria «phone list» con oltre 300 contatti ai quali mandavano messaggi promoziona­li sulla nuova droga disponibil­e, prevalente­mente cocaina: ai clienti venivano inviati mensilment­e spot con le frasi «Fatti sentire amico mio, menù bomba, non ti pentirai». La droga ai clienti dei pusher, tra i quali profession­isti del centro di Bari, veniva portata anche a domicilio. Il volume di affari degli spacciator­i, attivi per tutto il giorno con turni di otto ore a rotazione, era di circa 60 mila euro netti al mese, attraverso un flusso telefonico di circa 200 telefonate e 40 acquisti al giorno. In casa di familiari, apparentem­ente insospetta­bili, di uno degli arrestati è stato scoperto un milione di euro in contanti nascosti in un muro. Un vero e proprio «tesoretto» frutto del business illecito legato al mondo della droga. Non solo cocaina: la polizia ha accertato che l’organizzaz­ione vendeva però tutti i tipi di droga, tra cui marijuana geneticame­nte modificata. Nelle prossime ore i pusher cominceran­no gli interrogat­ori.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy