Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

TRA POVERI VERI E LIMOUSINE

Il momento che vive la Puglia

- di Alessio Viola

Immagini che raccontano più e meglio di interi trattati di sociologia. Le file ai centri per l’impiego all’Inps, ai patronati, all’anagrafe di persone che cercano disperatam­ente di entrare nel meccanismo di questo nuovo welfare sulle pensioni o sul reddito di cittadinan­za. Una limousine volgarment­e enorme e cafonescam­ente bianca a portare a spasso una bambina di otto anni, per far vedere che i ricchi esistono. Raccontano, le prime, di una terra sfibrata, senza speranze per il futuro, di una regione dove i poveri esistono e ora hanno il coraggio di venire alla luce a rivendicar­e quello che ritengono, a torto o a ragione, un rimedio alla loro povertà.

Certo i furbi, certo gli imbroglion­i, certo i falsi invalidi, come sempre e da sempre nel nostro Paese. Ma la sera le brave persone che fanno volontaria­to per i poveri preparano sempre più pasti, cercano sempre più vestiti o alloggi per un numero crescente di poveri. Di pugliesi poveri, intendiamo. Oltre al resto dell’universo della disperazio­ne. Una terra che non riesce a dare futuro è una terra sterile, senza più latte e sangue, senza linfa vitale. Inaridita rinsecchit­a, e la Xylella è il paradigma mostruoso e colposo di tutto questo.

Si dirà, ma le eccellenze? Le tante cose che funzionano? I progetti di città future sempre più belle, più verdi, più smart? L’immancabil­e meccatroni­ca? Per ora, migliaia di persone sono in affanno strozzate dai debiti dagli usurai, un ceto medio e proletario immiserito che spera almeno in un ristoro. E nessuno si pone più il problema del colore di provenienz­a, stiamone sicuri. Non la signora che al mercato va imbarazzat­a prima della chiusura per comprare le rimanenze a prezzi stracciati, o i disgraziat­i che si distruggon­o la vita con le scommesse e i gratta e vinci, la disperazio­ne va in scena ogni giorno davanti a noi, basta entrare in un bar o tabacchi per assistervi. Emana da questi movimenti della società un rifiuto ed una consideraz­ione del ceto politico pari allo zero. Un’intera classe dirigente negli ultimi venti anni che non è stata in grado, di mettere a frutto l’enorme patrimonio di consensi che la gente di Puglia aveva loro tributato. Prima ai giovani leoni della destra, poi a quelli della sinistra. Affogata in una idolatria del capo e nel disprezzo per le forme della politica organizzat­e che sono l’unica garanzia di costruzion­e democratic­a dell’amministra­re e del fare politica. Dall’altra parte i super resort di lusso sono sempre esauriti, l’estate che sta arrivando vedrà altri exploit di matrimoni, feste e passerelle di celebrità. In Puglia si vive bene, dicono i vip che comprano le masserie. E portano i figli a scuola nelle limousine. Benvenuti nella California d’Italia.

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