Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Emiliano e centrosinistra: stop alle primarie Ma la fronda non molla
La segreteria del Pd ratifica la sospensione per il candidato governatore
La decisione ora è formale ed è suggellata dalla segreteria del Pd e dalla coalizione di centrosinistra (anche ieri priva di Sinistra italiana e Puglia in più). Le contestate primarie del 24 febbraio, indette anzitempo per definire il candidato governatore del 2020, sono sospese.
È l’effetto di una molteplicità di fattori: l’assenza di candidati, la ristrettezza dei tempi, l’ostilità accesa di una parte della coalizione. E, infine, i due fatti più recenti: la disponibilità manifestata giovedì da Michele Emiliano e la contemporanea decisione della commissione del congresso nazionale del Pd. Organismo che, mentre Emiliano parlava a Bari, decideva di chiedere di sospendere «ogni iniziativa di primarie» al fine di non intralciare il percorso congressuale. È possibile che quest’ultima decisione possa aver influito sulla volontà di Emiliano. Anche se è evidente che la sua marcia indietro sulle primarie è dipeso innanzi tutto da una consapevolezza: tenere ferma la posizione poteva provocare la spaccatura dell’alleanza. Rischio che ora è attenuato ma non del tutto scongiurato.
Emiliano, ad ogni modo, non rinuncia al percorso per scegliere il candidato presidente. «Credo che le primarie – dice poco prima della riunione della segreteria Pd e della coalizione – siano lo strumento migliore per evitare di dividere il centrosinistra. Aspetto che la coalizione faccia il suo lavoro per tenersi unita. Quindi se c'è da fare un lavoro politico sul programma ben venga». In questo modo, il governatore concede alla fronda anti-emilianista pronta a riunirsi a Bari il 23 febbraio, che la discussione sulle cose da fare è prioritaria rispetto alla definizione del candidato.
La segreteria, discute animatamente per diverse ore: Ludovico Vico ed Elisa Mariano contestano a Marco Lacarra di essere stato supino ai desiderata di Emiliano. Il segretario si difende sostenendo di aver agito in conseguenza di una decisione della Direzione (che chiedeva tempi stretti per le primarie). «Ed io – commenta Fabiano Amati – non ho potuto far altro che autocitarmi, anche se citare se stessi è sempre spiacevole: avevo ritenuto che quelle era “primarie farlocche” e tali si sono rivelate. Abbiamo consumato inutilmente del tempo che poteva essere dedicato alle questioni vere che urgono sul terbraio,
Michele Emiliano Credo che le primarie siano lo strumento migliore per evitare di dividere il centrosinistra Ben venga un lavoro politico sul programma
Fabiano Amati Avevo ritenuto quelle primarie farlocche e tali si sono rivelate: abbiamo consumato inutilmente del tempo
ritorio».
Alla fine la segreteria, come recita il documento approvato, prende atto «della prioritaria volontà del Pd di ricomporre il campo del centrosinistra, alla luce delle recenti posizioni assunte da una parte della sinistra in ordine all’espletamento troppo immediato delle Primarie (il riferimento è agli autoconvocati del 23 feb- ndr)». Ora il Pd ritiene «indispensabile costruire un percorso programmatico» ed elaborare «un indirizzo di programma» per la legislatura 2020-2025. Sulla base di questo intento viene concordato con la coalizione di sospendere le primarie.
Non ci sono date alternative. Quel che è certo è che la decisione serve a stemperare l’animosità degli anti-emilianisti. Ciò non di meno, l’assemblea del 23 febbraio si terrà ugualmente. Tanto più perché organizzata da un gruppo di associazioni (su tutte la Giusta Causa di Michele Laforgia) per discutere «di idee» e «non di primarie». Ci saranno diversi esponenti del Pd. Non è escluso che, a questo punto, possano parteciparvi anche gli emilianisti.