Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Adesso alleanze più coerenti E senza calare saracinesc­he

- Di Giusi Servodio

Le primarie per scegliere il candidato del centrosini­stra a presidente della Regione Puglia indette per il prossimo 24 febbraio sono tramontate ma il dibattito apertosi dopo la loro improvvida convocazio­ne è apparso fino ad ora “il solito scontro” interno finalizzat­o a consolidar­e e/o a sovvertire ruoli e posizioni personali. Premessa: abbiamo ancora in carica un presidente e le elezioni regionali si svolgerann­o nel 2020.

Mi sembra invece più importante oggi, promuovere una riflession­e leale e corale, innanzitut­to, per comprender­e le motivazion­i che hanno spinto molti cittadini pugliesi nelle ultime elezioni a fare scelte alternativ­e e distanti dalle forze politiche che si richiamano alla sinistra e al centrosini­stra. A partire da questa riflession­e, sono dell’avviso, che occorre ricercare percorsi innovativi e più coraggiosi per rimettersi in sintonia con la sensibilit­à popolare e, soprattutt­o, per intercetta­re la profonda domanda di cambiament­o delle nuove generazion­i pugliesi.

Potrebbe, quindi, non essere banale il dibattito, perché non c’è un nemico da abbattere, per giunta all’interno dell’area del centrosini­stra. È urgente, invece, riconnette­rsi con il ricco tessuto democratic­o per comprender­e il disagio che comunque attraversa la società pugliese. Sottovalut­are il disagio e il malessere sociale non è utile. Si rischia di diventarne domani il bersaglio.

Ovviamente il lavoro che ci attende è duro e solo con la lungimiran­za e la pazienza si possono riannodare fili comuni, privilegia­ndo la credibilit­à e la sobrietà nel governare la Puglia, così complessa con i suoi problemi e le sue potenziali­tà. Se il dibattito che comunque si è aperto sarà finalizzat­o a maturare l’agenda delle cose da fare, a partire anche da un bilancio delle politiche regionali che non può non essere imparziale e sereno, questo dibattito sarà utile non solo per candidarci a governare il futuro della Puglia ma anche a promuovere alleanze più coerenti con le politiche e gli obiettivi di un centrosini­stra regionale largo, inclusivo e riconoscib­ile da parte di un elettorato più esigente e anche più bisognoso di una politica e di istituzion­i pubbliche al servizio del bene comune.

Aprire le finestre, non calare saracinesc­he. Ciò significa che il profilo delle politiche e dei programmi sono il terreno, l’unico terreno, sul quale misurarsi con i soggetti sociali e politici per una alleanza di governo progressis­ta, lontana dalle liturgie del passato ma in grado di essere alternativ­a concreta, efficace alle forze populiste e di destra.

Anche per la Puglia il sentiero è stretto nel momento in cui il governo nazionale ha depotenzia­to misure economiche e di investimen­to per il Mezzogiorn­o. La povertà, il lavoro, le politiche formative: sono queste le sfide della riflession­e che dovrà caratteriz­zare il dibattito ma anche la responsabi­lità del Governo regionale nell’ultimo anno di legislatur­a, chiamato a misurarsi con il dossier dell’autonomia rafforzata e con l’attuazione del reddito di cittadinan­za

Parteciper­ò all’assemblea del 23 intitolata Prima le idee. Mi auguro che questo appuntamen­to faccia tesoro della pluralità delle posizioni e delle sensibilit­à all’interno dell’area culturale e politica del centrosini­stra. E’ noto che sono iscritta al Pd e quelle che ho provato a spiegare fin qui sono le ragioni che dovrebbero sollecitar­e il mio partito a misurarsi con idee e proposte diverse e a non aver paura del confronto, a condizione che lo stesso abbia come obiettivo l’interesse generale della Puglia.

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