Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Caso choc al cimitero Un anziano rapinato sulla tomba della moglie

Il racconto della nipote : «Episodio vergognoso»

- di Angela Balenzano

Un anziano di 86 anni è stato rapinato all’interno del cimitero mentre pregava sulla tomba della moglie. Significat­ivo il racconto dela nipote Marika: «È un episodio vergognoso».

Spinto sulla tomba della moglie e rapinato dei pochi contanti che aveva nel suo borsello. Da quel giorno l’anziano, 86 anni, non vuole più andare al cimitero. A meno che non ci sia un parente che lo accompagni. I banditi invece sono riusciti a farla franca. «Mio nonno non si è più ripreso— racconta Marika Cavone, nipote della vittima— si sente debole e insicuro, gli tremano le gambe. Quella mattina al cimitero è stato terribile, non riesce a dimenticar­e». Andare lì per il nonno di Marika era diventata quasi una ragione di vita. Ha perso la moglie lo scorso marzo e da allora è andato a trovarla tutti i giorni. Con la pioggia e addirittur­a con la neve. «Dalle 8 del mattino fino a mezzogiorn­o il nonno si tratteneva al cimitero accanto alla tomba di mia nonna. Ogni giorno. Era il suo modo per continuare a starle accanto — dice ancora Marika— poi riprendeva l’autobus e tornava a casa. Una decina di giorni fa era lì a sistemare i fiori. Ha appoggiato il suo borsello accanto alla tomba quando, d’improvviso e alle spalle, qualcuno lo ha spinto sbattendog­li la faccia sulla tomba. Poi hanno preso il borsello. All’interno c’era un telefonino vecchio modello, i documenti, del denaro contante, la carta postamat e una fotografia che ritraeva lui e la nonna. Quando si è rialzato— spiega ancora la nipote— ha raggiunto il punto di sicurezza del cimitero per raccontare l’accaduto. In quel momento è arrivata una signora che aveva trovato dei documenti tra le tombe. È riuscito a recuperare solo quelli, telefono, soldi e postamat erano spariti. Abbiamo fatto la denuncia ai carabinier­i, ma finora non abbiamo avuto notizie. I responsabi­li sono ancora liberi di entrare e uscire dal cimitero per rapinare altre persone». Marika è arrabbiata e chiede che vengano presto trovate delle soluzioni. «Certo non si può pretendere che nel cimitero ci siano pattuglie di poliziotti a controllar­e ogni angolo, ma penso che almeno un sistema di videosorve­glianza sarebbe utile. È assurdo che non si possa stare tranquilli a pregare per i propri defunti. È normale che una persona debba guardarsi continuame­nte alle spalle anche lì?».

Qualche giorno dopo la rapina al nonno, Marika ha scritto un lungo post sulla bacheca del sindaco Decaro: «Mi dica se è normale che all’interno del cimitero della città, un uomo anziano non è libero di restare lì, accanto alla tomba della moglie, perché è permesso a cani e porci di fare di quel luogo la loro fonte di guadagno e il loro posto di svago. È una vergogna che non ci siano telecamere e non ci sia una vigilanza che faccia una ronda. Così come è vergognoso che sia permesso a dei ragazzini di entrare indisturba­ti e scoppiare dei petardi (ho assistito personalme­nte a questo episodio, a Natale), tra quei viali, dove c’è gente che soffre! Senza rispetto per i defunti e per chi piange i propri cari». Marika ci spiega che sta «ancora aspettando una risposta».

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Marika Cavone, la nipote dell’anziano aggredito e rapinato al cimitero di Bari qualche giorno fa

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