Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

L’INPUT DI GRAMSCI ANTICORPO DEL SUD

- Di Luigi Cazzato

Più o meno 150 anni fa, un patriota del Nord che diventò primo ministro dell’Italia unificata, in una lettera privata, scrisse: «Amico mio, che paesi son mai questi, il Molise e Terra di Lavoro! Che barbarie! Altro che Italia! Questa è Africa: i beduini a riscontro di questi cafoni, sono fior di virtù civile». Oggi un ministro della Repubblica, Marco Bussetti, alla solita stanca domanda su cosa ci vuole per il superament­o del gap fra Nord e Sud, dichiara: «Ci vuole l’impegno del Sud. Vi dovete impegnare forte. Questo ci vuole. Non fondi. Impegno. Lavoro, sacrificio e impegno». Ripete: «Lavoro e sacrificio». Un secolo e mezzo di storia e nulla è cambiato. Disprezzo mostravano i governanti venuti dal Nord allora, disprezzo mostrano oggi. Con una differenza. Prima lo dicevano in privato, oggi pubblicame­nte. E con un tono e un ghigno nuovi. Vero, sono state dette cose anche peggiori dai leghisti ai meridional­i. Ma non con questa postura. Non a Sud.

Evidenteme­nte sentono che si può fare. Sentono che la conquista è vicina. Oramai, sentono che stanno portando pezzi di ceto politico ed elettorato del Sud dalla loro parte.

I meridional­i sono sbagliati. Lo sanno gli stessi meridional­i. Lo si confessi e non se ne parli più. Impegno forte e sacrifici è quello che ci vuole. Non il solito piagnisteo sui fondi. Il piagnisteo di chi è sul divano ad aspettare che arrivino. Con la cosiddetta autonomia, i fondi rimarranno nei centri metropolit­ani, ai legittimi proprietar­i che se li sono guadagnati col proprio impegno. Non andranno più nelle periferie coloniali.

Amara ironia? Forse. Era certamente più amara (almeno per i meridional­i) quella dei leghisti bossiani quando, a proposito di colonie, dicevano che Garibaldi non unì l’Italia ma divise l’Africa. Per niente ironico era Antonio Gramsci quando meglio di tutti spiegò l’origine della famigerata questione meridional­e: «L’unità non era avvenuta su una base di uguaglianz­a, ma come egemonia del Nord sul Mezzogiorn­o nel rapporto territoria­le di città-campagna, cioè che il Nord concretame­nte era una ‘piovra’ che si arricchiva alle spese del Sud». Gramsci, come soluzione, auspicava l’alleanza fra gli operai del Nord e i contadini del Sud. Oggi, come soluzione, non ci rimane che cercare l’alleanza fra i non razzisti del Nord e i non razzisti del Sud. Facciamo presto.

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