Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Via le sigarette dai film», un gioco per i ragazzi
L’iniziativa di sensibilizzazione si chiama Blaam. Oggi la presentazione in Comune
Clint Eastwood non fuma. Eppure ha passato una vita, nei spaghetti western di Sergio Leone, a tenere con pazienza per ore e ore un toscanello spento tra le labbra. Era un tratto distintivo dell’identikit del nuovo eroe. Così come Rick, il proprietario del Café Américain di Casablanca, o il detective Philip Marlowe, entrambi segnati da due elementi: il volto di Humphrey Bogart e la sigaretta pendula sul suo labbro.
C’è chi dice che il cinema è uno specchio dei tempi, ma la verità è che oggi, sugli schermi, si è tornati a fumare, con voluttà e con meno snobismo. Sono aumentate di oltre il 70 per cento le scene in cui le sigarette accompagnano gli attori, quasi da protagoniste.
A Bari la «Walce Puglia onlus» lancia «Blaam», un gioco «per chi ama il cinema - dicono gli organizzatori - e per chi vuole difendere la salute dei ragazzi, per sensibilizzare il mondo cinematografico da una parte, e gli spettatori dall’altra, sulla pericolosità sociale di questi messaggi, sugli effetti negativi che le scene di fumo dei film possono produrre soprattutto negli adolescenti
Il motivo Uno sguardo sugli effetti negativi che le scene di fumo dei film possono produrre
(www.blaam.it)».
L’iniziativa viene presentata oggi (alle 10 nella sala consiliare della Città Metropolitana in Lungomare Nazario Sauro) agli Istituti scolastici superiori e alla cittadinanza da Domenico Galetta, responsabile di Oncologia Medica toracica al Giovanni Paolo II, Marco Napoletano, project manager La Content Academy, Antonio Decaro, sindaco Città Metropolitana di Bari, Vito Lacoppola, consigliere metropolitano all’Organizzazione della Rete Scolastica, Annamaria Catino, dirigente medico, presidente del Walce Puglia di Onlus, Gheti Valente, referente Walce Puglia del progetto. Coordina Alessio Viola, editorialista Corriere del Mezzogiorno.