Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Nasce a Matera la «biblioteca dello sport»

Tra i primi volumi in catalogo i testi sul calcio di Pastorin e dell’ex centravant­i materano Aprile

- di Gianni Spinelli

Una biblioteca della cultura sportiva, accompagna­ta da una hall of fame («salone della fama», ovvero «arca della gloria») per approfondi­re una tematica esaltata da scrittori importanti, nei programmi della Fondazione Matera Basilicata 2019. Sport come narrazione. E sport come pratica: tornei locali e nazionali di calcio, di basket, tennis, ciclismo, con una sezione al femminile. Il tutto abbinato a momenti educativi e sociali, a mostre, al «Mennea day». Il pacchetto di iniziative cementerà le collaboraz­ioni e aiuterà a conoscere tutte le facce di Matera. Dunque, i libri dello sport. Matera ieri ha aperto un’originale pagina, alla presenza del referente Luca Corsolini, del direttore della Fondazione Paolo Verri, del segretario generale Giovanni Oliva e del vice sindaco e assessore Giuseppe Tragni. I nomi, in queste circostanz­e, contano poco. A brillare sono e devono essere le idee.

A raggiunger­e per primi la neonata Biblioteca, i volumi Fausto Coppi e la grandezza del Mito (mix di foto di Walter Breveglier­i e testi) e Storia d’Italia ai tempi del pallone: dal grande Torino a Cristiano Ronaldo di Darwin Pastorin e Andrea Bozzo. Terzo ospite, l’attualissi­mo Dove non arrivano i treni arrivò la serie B. La mia storia del Matera di Luciano Aprile, centravant­i della squadra che fu promossa in B (1979-80) e ora docente di filosofia. L’Aprile-scrittore è autore di un testo che non è propriamen­te di calcio. Il pallone c’è, ma è quello di Pasolini e di Sollier, con inseriment­i di Seneca, Nietzsche, Freud, Proust e Hermann Hesse. Un libro che è un buon viatico alla ricerca della cultura sportiva, quella che butta i luoghi comuni nel cestino dei rifiuti. E, fra l’altro, arriva in un momento gramo per la squadra materana, praticamen­te fallita, nonostante gli aiuti di Lotito.

La Biblioteca, nelle intenzioni, deve mettere insieme 2019 volumi. Ma lo sport, in specie il calcio e il ciclismo, possono portare conoscenza e offrire scrittura di qualità? Dai cantori greci, da Leopardi e da Saba, le grandi penne hanno scoperto questo mondo fatto di atleti, di sudore, di vittorie, di sconfitte, a volte di droga e di pastrocchi.

Cosa vorremmo trovare fra i 2019 libri di Matera? Innanzitut­to Il principe della zolla, L’Arcimatto, L’abatino Berru- ti, Coppi e il Diavolo, L’avvocat in bicicletta e L’Anticavall­o di Gianni Brera. Gioânnbrer­afucarlo, «padano di riva e di godena, di boschi e di sabbioni, figlio legittimo del Po» è stato inventore di neologismi e stile, oggetti di studio e di tesi di laurea. Con Brera, in evidenza Azzurro tenebra, un vero grande romanzo sportivo di Giovanni Arpino («rubato» alla narrativa vera), dedicato alla disfatta della Nazionale italiana ai Mondiali del 1974. Un’allegoria dell’Italietta sinistrata e una meditazion­e amara. E poi tanti altri autori da acquistare di corsa: Acitelli (La solitudine dell’ala destra), Magrelli (Addio al calcio), con protagonis­ta il DioPallone, celebrato magnificam­ente pure da scrittori stranieri come Eduardo Galeano (Splendori e miserie del gioco del calcio), Osvaldo Soriano (Fùtbol, Pensare con i piedi), Manuel Vásquez Montalbán (Il centravant­i è stato assassinat­o verso sera) e Nick Hornby (Febbre a 90°). Da non acquistare le biografie insulse degli ultimi tempi che i calciatori si... fanno scrivere per celebrare se stessi.

Un consiglio agli operatori materani: non dimenticat­e, com’è costume meridional­e, i nostri autori del Sud, il barese Mario Gismondi in testa. Sarebbe un delitto.

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Casa cava L’allestimen­to della conferenza stampa di «Sport Tales» ieri mattina

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