Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
L’autogol della Puglia con CR7
Resort sul Gargano, salta l’investimento di Ronaldo. Salomone: troppa burocrazia, va in Sardegna
In Italia entro il 2022 ci saranno investimenti per un miliardo in nuovi grandi alberghi. Ma in Puglia, nonostante il boom del turismo, non sono previsti interventi. Marina Lalli, pugliese, vicepresidente vicario di Confindustria Alberghi, attacca: «La troppa burocrazia spaventa gli investitori». Massimo Salomone (Confindustria Turismo): «Cristiano Ronaldo voleva investire nel Gargano, ora va in Sardegna».
Marina Lalli
La Regione sta facendo un egregio lavoro Ma anche un no deve essere rapido
Massimo Salomone
Avevo proposto una conferenza dei servizi con le istituzioni e l’Anac
Il report alla Bit
Da Bari al Salento non ci sono progetti nonostante gli impegni a livello nazionale
BARI Quindici milioni di presenze turistiche nel 2018, la Puglia seconda meta italiana per i viaggi lunghi: un boom che porta l’economia turistica regionale a superare il 5% del Pil. I dati, diffusi alla Bit di Milano, hanno fatto inorgoglire istituzioni ed operatori. E nel 2019 miglioreranno ancora. Il turismo, dunque, fa ricchi gli imprenditori del settore ma i grandi gruppi delle catene alberghiere non investono sulla Puglia. Il motivo? La burocrazia spaventa chi vuole investire. E a lanciare l’allarme è Marina Lalli, direttore generale delle Terme di Margherita di Savoia e vicepresidente vicaria di Federturismo di Confindustria. Che dice: «Nessuno vuole distruggere l’ambiente, ma la troppa burocrazia frena chi vuole aprire grandi alberghi in Puglia». Massimo Salomone, coordinatore del gruppo tecnico del turismo di Confindustria Puglia, è sulla stessa lunghezza d’onda: «Serve un cambio di passo se no i grandi investitori scappano via. Nel Gargano per esempio Cristiano Ronaldo voleva aprire uno dei suoi hotel. Sarebbe stato un investimento importante. Invece ho sentito dire che porterà il progetto in Sardegna». Il campione della Juventus sta investendo i suoi profitti calcistici nel turismo ricettivo e sul Gargano aveva manifestato l’interesse per aprire il Pestana Cr7 Hotel. Ma alla fine le intenzioni del calciatore con il pallone degli affari non si sono trasformate in un investimento.
L’altro giorno alla Bit di Milano, Confindustria Alberghi (con Horwath e Cdp) ha presentato il rapporto sulle catene alberghiere. È emerso che entro il 2022 in Italia apriranno 120 strutture per 16 mila nuove camere in hotel. Confindustria prevede investimenti fino a un miliardo. Gli analisti di Confindustria hanno annunciato che i progetti di sviluppo ricettivo più importanti riguarderanno Roma (2600 camere), Milano (1936), Venezia (1824) e Firenze (953 camere). Tra le regioni spiccano il Lazio (3224 stanze), il Veneto (2402), la Lombardia (2361), la Toscana (1301) e l’Emilia Romagna (1177). In questo contesto, visti i primati del 2018, si pensava che fossero annunciati anche investimenti in Puglia. Nulla, invece. «Io ero a Milano e di investimenti in Puglia non si è prouna prio parlato - afferma ancora Marina Lalli - La Regione sta facendo un egregio lavoro, non c’è dubbio, ma nelle aree interessate ci sono troppi vincoli. Noi amiamo la Puglia, nessuno vuole deturpare il patrimonio paesaggistico. Ma le procedure per avere un’autorizzazione sono troppo lunghe. Ecco, servono regole certe e rapide. Sì, anche se le istituzioni vogliono dire no ad un progetto, lo dicano in fretta».
La vicepresidente vicaria di Federturismo di Confindustria aggiunge: «La mia non è protesta ma la burocrazia forte scoraggia gli investitori. Le grandi strutture possono dare davvero la svolta alla crescita della Puglia, un po’ come accade in altre regioni italiani che vivono di turismo. Chi sono gli investitori? In Puglia per esempio ci sono imprenditori della meccanica e dell’agroalimentare che potrebbero aprire catene di alberghi. Ma non si fidano della burocrazia che potrebbe sperperare i loro investimenti. Ed è davvero un peccato». Massimo Salomone, invece, tira in ballo il piano paesaggistico territoriale.
«Basta un esposto anonimo alle Procure per bloccare un progetto - dice ancora - A Fasano, a Pozzo Faceto, un gruppo di imprenditori olandesi ha investito fino ad oggi 8 milioni di euro per realizzare un resort. Ma è stato tutto sequestrato ed è in corso anche un processo. Assolti in primo grado a Brindisi, ora c’è l’appello a Lecce. Tempi lunghissimi per una decisione, non si può andare avanti così. Come non ricordare poi l’investimento svanito di Flavio Briatore ad Otranto dove voleva aprire il Twiga. Certo, Briatore ha un modo di operare garibaldino ma la sua struttura avrebbe portato ricchezza al territorio». Salomone conclude: «Ripeto, serve un cambio di passo. Io stesso tempo fa avevo proposto una conferenza dei servizi con le istituzioni per affrontare il nodo della burocrazia. E sarebbe stato interessante avere anche la presenza di Raffaele Cantone, presidente dell’autorità anticorruzione».