Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il censimento nel campo rom divide subito destra e sinistra
Losito (Pd): «Atto propagandistico salviniano». Melchiorre: «Non spettacolarizzare»
C’è chi come Irma Melini lo ritiene «un censimento inutile». «Perché Bari già rientra tra le città che devono avere i dati certi sulle presenze e sugli insediamenti» dice la consigliera comunale di centrodestra, nonché presidente nazionale della commissione Immigrazione Anci. A sinistra invece Fabio Losito (Pd) lo definisce «l’ennesimo atto propagandistico delle politiche salviniane, alla costante ricerca di un capro espiatorio». Il mondo politico barese si divide sull’avvio del censimento – ufficialmente viene presentato come «controllo di routine» – avviato nelle scorse ore dalle forze dell’ordine e dalla polizia locale nei campi rom della città. «Credo che il Comune debba soprattutto insistere sulla scolarizzazione dei più piccoli. Molti bambini ancora oggi vengono impiegati nelle attività di accattonaggio, sotto gli occhi di tutti e nell’indifferenza generale» dice la consigliera comunale Melini ricordando che «molti insediamenti abusivi vengono tollerati con la promessa da parte degli adulti di avviare i minori verso l’integrazione sociale e scolastica». «E poi – avverte – prima di ogni sgombero devi dare una soluzione alternativa rispettando le direttive europee». «Il censimento è un atto di pura propaganda politica teso a istigare odio e a individuare nella povertà e nella diversità l’elemento da combattere. Tale atteggiamento è molto preoccupante perché rievoca fatti storici nei confronti dei quali l’umanità può solo provare vergogna» sentenzia da sinistra il consigliere comunale Losito, ex assessore vendoliano nella seconda giunta comunale di Michele Emiliano. Da Fratelli d’Italia il candidato sindaco alle Primarie del centrodestra, Filippo Melchiorre, rilancia: «Censimento sì utile, ma si risalga alle attività di questi campi. Nella nostra città chiunque è il benvenuto, a prescindere dal colore della pelle, ma rispetti le nostre regole. E chi è deputato ai controlli lo faccia ma senza spettacolarizzazioni. C’è sempre da tutelare la dignità umana».