Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

QUANDO LA POLITICA GIOCA D’ANTICIPO

- di Leonardo Palmisano

Davvero Michele Emiliano ha lanciato la sua ricandidat­ura al governo regionale con troppo anticipo? La domanda non è peregrina perché, a guardar bene le dinamiche alla base della costruzion­e attuale del consenso politico, che si traduce in voti nelle urne, la variabile tempo è tornata ad essere determinan­te. Determinan­te, sì, perché giocar d’anticipo, sulle alleanze e sui temi, diventa una specie di custodia anche quando si viene da oltre un decennio di indiscusso governo.

Oggettivam­ente, chi prima arriva meglio alloggia, nel senso che chi arriva a presidiare spazi ed argomenti altrimenti vuoti, si colloca, o si ricolloca, in una dimensione di potenziale governo. Ce lo ha insegnato Matteo Salvini, il cui merito elettorali­stico sta tutto qui. È stato il primo a rientrare nelle periferie (come quelle romane) insidiando gli accampamen­ti rom e presidiand­o le case popolari, pigliandos­i offese e sputi trasferend­o la sua onnipresen­za sul web. Tutto è cominciato da lì, da quando il leader di un piccolo partito federalist­a sceglie di entrare in un campo lasciato vuoto dalla sinistra e dalla destra berlusconi­ana. Avendolo fatto prima di tutti gli altri, ed essendo partito con quasi tre anni di anticipo rispetto alle elezioni politiche del 2018, Salvini ha guadagnato terreno ed ha imposto l’agenda politica a tutti gli altri. Si è così attestato come megafono del dissenso sociale. Infine, ha adoperato il web riempiendo di contenuti ideologica­mente orientati lo spazio del populismo digitale, occupato un tempo dai selfie di Renzi e dalle campagne pentastell­ate. Queste variabili, combinate in questa sequenza, sono diventate un format.

Ecco, si ha come la sensazione, a rifletterc­i bene, che questa sequenza possa essere standardiz­zata ed adoperata nelle elezioni locali. In Abruzzo il centrodest­ra ha presidiato i luoghi e i temi della ricostruzi­one postsismic­a, con una presenza fisica poi portata sul web. È del tutto evidente, allora, che giocando fisicament­e d’anticipo, Michele Emiliano si ponga dentro questo format. Il passaggio successivo sarà quello del web, dove l’elaborazio­ne tematica dovrà essere più raffinata che sulla strada, per non correre il rischio di una sovrapposi­zione troppo spinta tra reale e virtuale. Se vogliamo, il modello comunicati­vo che si afferma oggigiorno passa prima dalla realtà, per tradursi in messaggio sul web. E questo non è un male, se adoperato per rientrare nelle periferie o nei luoghi dell’abbandono sociale ed estrarne bisogni. Le risposte ed i programmi, per essere credibili devono essere diverse tra destre, centri e sinistre.

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