Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Due cimiteri rimasti senza loculi A Bari ora conviene non morire
Il cimitero monumentale di via Crispi e quello di Carbonara sono rimasti senza loculi. Il Comune ha avviato un bando per costruire alla svelta altre tombe.
Provatelo a dirlo ai familiari di nonna Maria (nome di fantasia) deceduta nei giorni scorsi a Carbonara: «La tumulazione deve avvenire a Ceglie perché qui non c’è più posto». Come minimo la nonnina tornerà in vita inseguendovi con il bastone. O uno dei parenti sarà colto da improvviso malore. Se è vero che per un carbonarese doc è un affronto, un oltraggio, una iattura riposare nella confinante e rivale terra cegliese (succederebbe, per la verità, anche a parti invertite).
Ma per il momento la strada che porta verso il Paradiso segue questa direzione. Che non guarda in faccia nemmeno ai campanilismi. Si vive a Carbonara ma si muore a Ceglie del Campo; si vive a Bari centro ma si muore a nord, a Palese. Per un motivo semplicissimo. In alcuni cimiteri cittadini, quello monumentale di via Crispi in testa, i posti per l’eterno riposo sono tutti esauriti.
«Possiamo effettuare solo sepolture e cremazioni. Ma niente tumulazioni nei loculi», allarga le braccia il direttore del camposanto, Nicola Milella, indicando le alternative logistiche per l’ultimo viaggio.
In questa specie di Cup per l’Aldilà. Sperando, almeno questa volta, che la prenotazione con relativa chiamata arrivi il più tardi possibile. Ma al Comune di Bari di tempo da perdere non ne hanno più attestata «la generale scarsità di sepolcri atti alla tumulazione di cadaveri e di resti mortali» e «drammaticamente aggravata» già da un anno, si legge negli atti degli uffici tecnici relativi a un apposito bando di gara. Sì, una gara per costruire nuovi loculi e suddivisa in sette lotti da affidare ai privati.
Si va dai cinque lotti di via Crispi, sino a uno per il piccolo camposanto di Torre a mare e uno per l’ampliamento di quello di Ceglie del Campo, dove scavando scavando spes- so emergono resti dell’antichità.
Il canone posto a base di gara e` fissato per tutti i lotti a un’unica tariffa, mille e 300 euro al metro quadro con la possibilità di sole offerte al rialzo di 10 euro o di un suo multiplo. Il bando prevede anche la possibilità per gli interessati – arciconfraternite, enti senza scopo di lucro o altri soggetti simili – di effettuare degli appositi sopralluoghi per decidere se concorrere per i loculi vista ingresso, vista viali, vista ponte Adriatico o adagiati ai binari della ferrovia. Tempi di consegna, chiavi in mano, di circa un anno.
Insomma, come nella migliore tradizione delle agenzie immobiliari. Perché è vero che il Comune non ha più posti nemmeno per i defunti, ma non ha nemmeno liquidità visto che una simile operazione a totale investimento pubblico costerebbe, secondo uno studio di fattibilità degli uffici, qualcosa come un milione e mezzo di euro per ricavarne appena 500 loculi in due cimiteri, quello monumentale e quello di Carbonara.
«Il problema effettivamente esiste – conferma il vicesindaco di Bari, nonché assessore alla Casa e ai Cimiteri (non è affatto un ossimoro, ma è così), Pierluigi Introna -. Stiamo registrando un boom di richieste per tumulazioni e cremazioni. Per le sepolture invece no. Da qui la necessità di ricorrere a un bando equo e trasparente affidandoci ai privati. Una parte di quei locali resterà a disposizione del Comune e a costi calmierati».
E così nei cimiteri cittadini si tornerebbe a costruire dopo il boom degli anni ’80 e ’90, ma anche dopo la recente fase di blocco a carico delle arciconfraternite, disposto dalla Curia. «Chiaramente non stiamo facendo delle lottizzazioni o delle colate di cemento – dice ancora Introna – ma stiamo semplicemente dando una risposta a uno dei tanti servizi affidati ai Comuni».
E proprio negli ultimi giorni i cimiteri sono tornati alla ribalta della cronaca cittadina per vicende più terrene: dal borseggio subìto da un anziano mentre pregava sulla tomba della moglie, allo strano avvelenamento di due gatti con tanto indagine affidata alla polizia locale.
«C’è un vecchio progetto – dice l’assessore – per l’installazione delle telecamere, ma poi ci vorrebbe anche un addetto alla sala controllo per visionare costantemente le immagini. Per questo stiamo immaginando di ricorrere a un istituto di vigilanza privata che con quattro, cinque unità possa sorvegliare i viali durante gli orari di apertura». Intanto, continua a fare capricci anche il pulmino interno al cimitero, a servizio di anziani e di visitatori con limitate capacità motorie. Un giorno ha un problema ai freni, un giorno alla frizione, un giorno ancora alle luci e un altro giorno ancora alle portiere. Restando così in perenne manutenzione. Eppure percorre tragitti davvero brevissimi e circoscritti dentro l’invalicabile perimetro cimiteriale. Vuoi vedere allora che è un sabotaggio di nonna Maria da Carbonara?
Il piano
Il Comune ha avviato un bando per costruire altri posti Lavori entro un anno