Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Gettonopoli al contrario «Da tre mesi senza soldi»
Non incassano il gettone BARI di presenza da tre mesi perché il dipendente comunale preposto a questo servizio è in malattia per motivi personali. Sono i venti consiglieri del Secondo Municipio di Bari, che da mesi lanciano input all’amministrazione comunale senza tuttavia ricevere risposte. «Il punto non è l’assenza giustificata del dipendente», commenta Alessandra Simone, consigliera municipale pentastellata. E in effetti il nodo della questione è un altro. La carenza di personale all’interno delle sedi decentrate assume declinazioni diverse: per un amministrativo che si assenta, non c’è nessuno che possa sostituirlo. Quelli in servizio, già oberati di lavoro, faticano ad assolvere qualsiasi compito in più: figuriamoci il conteggio dell’emolumento mensile da corrispondere, frutto di una serie di calcoli che tengano conto delle partecipazioni in commissione e delle ore passate in Municipio. Non un compito, quindi, da sbrigare in pochi minuti. «Del resto – commenta il consigliere Luca Troisi, Forza Italia – il mancato emolumento non è che la cartina di tornasole della nostra condizione». Il riferimento presuppone ben altro, perché la questione gettoni - che a detta del presidente del Municipio Andrea Dammacco dovrebbe risolversi a breve (con il passaggio dell’incombenza ad altro dipendente) - arriva come ciliegina sulla torta su una situazione di già forte tensione. «Non contiamo nulla», insiste Alessandra Simone: di pochi giorni fa il caso del computer «sparito», l’unico (dei due totali) contenente non solo dati sensibili, ma anche tutta la documentazione frutto del lavoro dei consiglieri. E il pc, spostato all’improvviso e senza alcun preavviso ad altro personale è, secondo i consiglieri, emblema di una considerazione «da ultima ruota del carro». «Siamo costretti a svolgere le sedute delle commissioni in due piccole stanze piccolissime collocate al piano terra – racconta Luca Troisi – e molte volte senza sedie. Altre, ci capita anche di doverci riunire nella sala del consiglio». «Persino le nostre proposte passano in secondo piano – incalza Simone - tempo fa ho presentato un ordine del giorno sul personale militare in «ausiliaria», per sopperire alla carenza di dipendenti, ma non ho mai ricevuto risposta».