Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Manfredonia, show in tre parate
Il 3, 5 e 9 marzo le manifestazioni del Carnevale giunto alla 66esima edizione Superate le difficoltà economiche ma quest’anno non ci saranno ospiti illustri
Ormai è tutto pronto per la 66esima edizione del Carnevale di Manfredonia. Una manifestazione che, dopo giorni di incertezza e difficoltà, è riuscita a diradare definitivamente le nubi sulla sua organizzazione grazie ad un’azione di concertazione istituzionale sull’asse Manfredonia-Bari - grazie all’intesa dell’amministrazione comunale con la Regione - che ha salvaguardato la continuità di uno degli eventi patrimonio culturale della Puglia.
Un’edizione – dal titolo «Roba da matti» - che vedrà tre Gran Parate: domenica 3 marzo, martedì 5 marzo con la Golden Night e sabato 9 marzo con la tradizionale Notte Colorata. Come sempre non mancherà la Sfilata delle Meraviglie, la manifestazione che ha come protagonisti gli alunni degli istituti comprensivi di Manfredonia dai 3 ai 13 anni. Gli studenti indosseranno gli abiti realizzati da mamme, nonne, zie e insegnanti che, per quasi 40 giorni, nelle aule dei loro figli o nipoti hanno cucito, tagliato e inventato le maschere. Un lavoro realizzato, quotidianamente, dalle due del pomeriggio fino a notte inoltrata e con materiale riciclato. Una manifestazione che ha avuto anche il riconoscimento dell’Unicef.
Rispetto alle scorse edizioni quest’anno non ci saranno ospiti illustri ad animare le sfilate e le serate in maschera. «Si è arrivati all’ufficialità della 66esima edizione – ha spiegato Saverio Mazzone dell’Agenzia del Turismo organizzatore dell’evento – all’esito di un percorso complesso e complicato che ha cercato di esplorare tutte le vie possibili per salvare la continuità del carnevale di Manfredonia. Subito dopo l’aver esternato pubblicamente le criticità, un grido forte si è sollevato dalla comunità cittadina: la voglia di esserci, di partecipare, di assicurare la sopravvivenza del Carnevale».
Le origini del carnevale a Manfredonia vanno ricercate nei tempi in cui la città era la Siponto romana. Ed è proprio dai tempi in cui venivano celebrati i «Saturnalia» e i famosi «ludi sipontini» che Manfredonia non ha mai mancato l’appuntamento con i festeggiamenti del Carnevale. Anche se la prima edizione storicamente documentata risale al 1839. Nel 1952 si tenne la prima edizione «moderna» con il nome di Carnevale Dauno. Da allora senza interruzione l’evento ha annoverato testimonial di grande richiamo da Mike Buongiorno a Enzo Tortora; da Pippo Baudo, a Renzo Arbore, fino a Diletta Leotta che è stata la madrina dell’edizione dello scorso anno.
Un carnevale che in tutti questi anni si è sviluppato su due importanti profili: i concorsi dei carri e quello dei gruppi mascherati, che vedono la partecipazione di vari gruppi di cartapestai, riuniti in associazioni e ora dotati anche di strutture adeguate per la costruzione dei monumentali carri allegorici, e di altri gruppi di giovani - anch’essi organizzati in associazioni culturali, o provenienti dalle scuole medie e superiori - che partecipano numerosi sviluppando ciascuno un tema dell’attualità culturale o politica. «Abbiamo gettato – ha detto il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi - il cuore oltre l’ostacolo affinché non si spegnesse malinconicamente la musica sul Carnevale di Manfredonia, che oltre ad essere un pilastro della cultura sipontina, rappresenta una notevole leva economica ed occupazionale, diretta e di indotto, su vasta scala. Il Carnevale è un patrimonio da tutelare e valorizzare, è lo spirito vitale di questa città».